Sul recto di un cartoncino riutilizzato sono rappresentati due buoi davanti a uno steccato. Sulla destra si intravede anche una scala a pioli appoggiata a un albero spoglio. Il paesaggio entro cui sono inseriti gli animali è innaturale, con un cielo cupo e le colline di un rosso intenso a cui è accostata, a contrasto, l'erba verde scuro.
Si tratta di un'opera del periodo postbellico quando Predonzani ripensa al momento trascorso a Idria (attuale Slovenia), quando - durante la guerra - è un ufficiale addetto al bestiame disperso. Seguirà a quell'esperienza, dopo l'Armistizio, la deportazione, venti terribili mesi in cui viene spostato in diversi campi, fino alla liberazione del 1945, ad Amburgo.
Al rientro, alla ripresa, sono diversi i momenti in cui l'artista con pennelli e colori riversa nei suoi lavori le sensazioni del suo vissuto in quella drammatica situazione, come la serie di opere in cui rappresenta i buoi, quelli vicino ai quali ha trascorso giorni e notti a Idria, prima dell'8 settembre 1943.
Crusvar L., Dino Predonzani, sogni di mare e di terra. Dalle decorazioni dei muri, alle decorazioni delle navi, in Dino Predonzani. Sogni di mare e di terra, Trieste 2005
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Paganini S., Dino Predonzani. La vita, l'uomo e le sue attività, in Dino Predonzani. Sogni di mare e di terra, Trieste 2005
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