disegno, ambito veneziano, XVIII

Studio di mano sinistra, che sbuca da una manica, appoggiata di taglio su un libro chiuso, dalle pagine del quale fuoriesce un foglietto.

Lo studio fa parte di un gruppo di disegni di proprietà dei Musei Provinciali di Gorizia a lungo attribuiti al noto ritrattista goriziano Giuseppe Tominz (forse è uno dei sei studi di mani esposti alla Mostra di Giuseppe Tominz del 1966 curata da Coronini). In realtà sotto il profilo stilistico il disegno non ha connessione con i fogli certi del Tominz conservati ai Musei goriziani, come ad esempio lo Studio per ritratto di signora con bambino (inv. 1793/243 n. 4, cfr. scheda D 78), ma sembra piuttosto databile presumibilmente nel terzo quarto del Settecento e da attribuirsi ad un artista di scuola veneziana. Nel disegno in esame, che rivela un'impronta piazzettesca, è studiata una mano sinistra appoggiata di taglio su un volume chiuso, da cui fuorisce un foglietto a mò di segnalibro: forse si tratta di uno studio per una figura di santo o forse è un'esercitazione accademica. Infatti il disegno di Gorizia fa venire in mente in particolare alcune tavole incise da Marco Pitteri su disegno di Piazzetta, facenti parte di quel famoso libro di modelli che fu stampato a Venezia da Albrizzi nel 1760 per omaggiare il grande artista morto da pochi anni. Mi riferisco agli "Studj di pittura già dissegnati da Giambatista Piazzetta ed ora con l'intaglio di Marco Pitteri pubblicati a spese di Giambattista Albrizzi sotto gli auspici di sua eccellenza Carlo conte e signore de Firmian" e in particolare alla tavola II, con vari studi di mani in pose del tutto simili a quella presente nel disegno goriziano (cfr. Knox 1983, Studj di pittura di Giambatista Piazzetta 2015). Il disegno dimostra una certa affinità stilistica con il disegno di scheda D 104. Per altri studi di mani, un tempo attribuiti al Tominz ma da riferire piuttosto a scuola veneziana del Settecento si vedano le schede D103, D107, D108, D109, D111, D112, D6570.