La decorazione per il fondo della vasca presenta soggetti acquatici in set tori che si ripetono fino a completare la circonferenza. In quella più in terna rane e pesci si dispongono nell'intrico lussureggiante di alghe e piante acquatiche, man man che si procede verso la circonferenza esterna la vegetazione acquatica scompare per far posto a pesci, dipinti di dorso e di pancia negli scorci più arditi, mentre insidiano farfalle e libellule. Su l fondo blu brillante dell'acqua e il verde marcio delle alghe, spiccano i toni chiari degli anfibi, i bruni e i rossi dei pesci.
Il cartone fu realizzato nel 1923 per decorare a mosaico il fondo della fontana progettata da Raimondo D'Aronco per l'esterno della sezione triveneta della Prima Biennale di Monza del 1923, dove era posta sulla dx del cortile d'onore. La vasca aveva un profilo mistilineo, dal centro si alzava un a figurina in bronzo del Mistruzzi (detta "la ranocchietta") di squisita eleganza Déco. Fu una delle poche opere a mosaico ricordate nell'Enciclopedia delle moderne Arti Decorative del Marangoni. Nella scuola si conservano altri cartoni preparatori poiché i diversi settori, leggermente variati tra loro, si ripetevano alternandosi con ritmo binario lungo tutta la circonferenza di m 4.10. La traduzione del cartone nel mosaico accentuò le line e flessuose delle piante acquatiche e rese il trapasso coloristico dell'azzurro del fondo con uno certo schematismo dovuto alla rigida disposizione "a pettine" delle tessere, di gusto ancora scolastico. Il fondo in mosaico della fontana, eseguita in cemento dalla ditta udinese Tonini, fu commissionato alla scuola di Spilimbergo dal Comitato friulano per la Mostra di Monza con lo scopo preciso "di recarle un giovamento" economico e pubblicitario. La fontana, un vero e proprio stereotipo dell'Art Déco, comparve anche sulla copertina del catalogo e valse al progettista Raimondo D'Aronco una medaglia d'oro e procurò di riflesso alla scuola numerose commesse. Secondo G. Pauletto l'interesse del cartone non consiste tanto nella vivace esecuzione, quanto nell'offrire un "esempio pregevole di quel rapporto architettura mosaico, entro il quale vanno ritrovate le più vaste realizzazioni dell'attività della scuola" (Pauletto 1990, p. 12). G li allievi del II Corso della scuola sotto la direzione di Antonio Sussi tradussero il cartone in mosaico con il metodo a rivoltatura su carta, mentre l'applicazione fu eseguita con collante cementizio. La fontana, con il mosaico e la statua, è collocata a Monza in piazza Roma a fianco del Palazzo dell'Arengario. Questo è l'unico esempio a me noto di collaborazione tra Raimondo D'Aronco e la scuola mosaicisti. Si possono però avanzare ipotesi, tutte da confermare, di precedenti rapporti durante il soggiorno turco dell'architetto udinese. Fu infatti proprio Francesco Pellarin, mosaicista di Sequals operante a Berlino, l'autore della fontana donata dal Kaiser Guglielmo al sultano Abdul Hamid II, il committente di D'Aronco. La fontana si trova tuttora a Costantinopoli, in piazza dell'Ippodromo.
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