retro: by Cagli new york / 1948
Segni aniconici: serie di tratteggi disposti a serpentina.
L'opera fa parte di un nucleo di dipinti, disegni e stampe che furono di proprietà dell'ingegner Roberto Ruini ed entrarono nelle raccolte civiche con il nome di Collezione Ruini-Zacchi. Gli eredi dell'ingegner Ruini donarono tale collezione all'associazione "La Nostra Famiglia" dalla quale il Comune di Pordenone con un contributo della Regione la acquistò attraverso un iter iniziato nel 2000 e concluso nel 2002. Le opere della collezione, già in comodato presso il museo, vennero presentate al pubblico nel 1999 con una mostra a Pordenone. L'opera fu realizzata a New York nel 1948, come testimonia l'iscrizione autografa sul retro, dunque alla vigilia del ritorno di Cagli a Roma dopo un esilio di dieci anni seguito alla promulgazione in Italia delle leggi razziali. L'esilio, trascorso dapprima a Parigi, poi a New York, avvicina l'artista da una parte alle istanze post cubiste (cfr. OA 50594), dall'altra alle influenze surrealiste alla base dell'espressionismo astratto. I tratteggi che compongono il disegno Ruini possono essere interpretati infatti una forma di scrittura automatica. L'immagine che ne emerge, costituita di piani continui e involuti, contraddice la prospettiva tradizionale mettendo in luce anche l'interesse dell'artista per la geometria non euclidea.
Collezione Ruini, La collezione Ruini per la galleria d'arte moderna, Trieste 2003