disegno, Bosa Francesco, XIX

Oggetto
disegno
Soggetto
ritratto d'uomo: Francesco Petrarca
Autore
Bosa Francesco (1803/ 1870)
Cronologia
1826 - 1827 ca.
Materia e tecnica
carta bianca/ penna, acquerello seppia
Misure
mm - altezza 314, larghezza 256
Codice scheda
D_4623
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Biblioteca civica A. Hortis. Museo petrarchesco piccolomineo
Iscrizioni

Il Petrarca è colto a mezzo busto di trequarti verso destra; sullo sfondo un paesaggio.

Come documenta la scritta autografa di Domenico Rossetti in calce al disegno, l'acquerello è una copia tratta da un Ritratto di Francesco Petrarca, opera di Anonimo dipinta ad olio su rame che, quando fu tratto il disegno, si trovava nella Biblioteca Marciana di Venezia. Ancora nel 1874 Urbani segnala la presenza del dipinto nella Biblioteca veneziana, affermando che fu donato nel 1792 da Tommaso Farsetti e che sul retro presenta la firma apocrifa "Antonel", cioè Antonello da Messina (cfr. Urbani 1874). Il foglio è forse da identificare con il n. 770 dell'Inventario e estimo della Libreria relitta dal defunto Dr. Domenico de Rossetti, redatto da Giovanni Enrico Schubart e da Gaetano Merlato nel 1842-1843 (PETR. Ms I 76) dove si legge: "Disegno in inchiostro della china. Petrarca con cappa e Laurea", anche se la definizione è per la verità alquanto generica (sulla poca accuratezza nelle descrizioni della sezione iconografica nell'Inventario cfr. Nodari 2005). Il nome dell'autore dell'acquerello si ricava da una nota manoscritta di Domenico Rossetti conservata al Museo petrarchesco piccolomineo (BCTS, PETR. Ms I 96), nella quale l'erudito menziona alcuni ritratti di Petrarca conservati a Bassano e Venezia tra cui anche quello di proprietà della Biblioteca Marciana e afferma di aver ordinato al Bosa (Francesco) le copie e di averle avute: "[...] Ritratto in bib. di S. Marco. ordinata la copia al Bosa avute". Quindi il disegno in esame è di Francesco Bosa, figlio di Antonio, che già nel 1820-1822 aveva eseguito per Rossetti un'altra copia, questa volta da un doppio Ritratto di Petrarca e Laura in quel tempo in collezione Manfrin a Venezia (cfr. scheda OA 51446). Il foglio presenta la numerazione rossettiana "N.° 172", perciò deve essere entrato a far parte della collezione di Rossetti nel 1827, dato che è documentato che nel giugno di quell'anno l'erudito venne in possesso di due disegni di Francesco Pieraccini che hanno una numerazione molto vicina a questo in esame, cioè N.° 175 e 176 (cfr. Nodari 2005 e schede OA 51424 e 51436). Dello stesso autore è un altro disegno con un Ritratto di Petrarca, che presenta la numerazione rossettiana contigua a questo, cioè il N.° 173 e perciò deve essere stato eseguito nello stesso torno di tempo (cfr. scheda D 4622).

BIBLIOGRAFIA

Nodari F., La sezione iconografica della raccolta petrarchesca piccolominea della Biblioteca civica "A. Hortis" di Trieste, in Le collezioni del Museo petrarchesco piccolomineo nella Biblioteca "A. Hortis" di Trieste, Firenze 2005

Urbani D., Opere d’arte relative a Francesco Petrarca che si conservano in Venezia, in Petrarca e Venezia, Venezia 1874