a destra in basso: R. Castello/Ciclo/"I Canti"/Capri '58
Composizione astratta impostata su direttrici verticali e orizzontali rese con pennellate veloci. La tavolozza cromatica è alternata tra toni grigi, neri e viola e macchie chiare gialle e bianche che conferiscono ritmo all’intero dipinto.
Raffaele Castello, pittore formatosi all’Accademia di Belle Arti di Varsavia, viaggiò molto in Europa entrando in contatto con importanti artisti. In particolare nel terzo decennio del Novecento conobbe Kandinsky, Feininger e Klee che influenzarono la sua poetica. Fu a Düsseldorf e Parigi dove incontrò Piet Mondrian che lo introdusse nei circoli d'avanguardia di Parigi. Qui ebbe una lunga amicizia con Enrico Prampolini che si sviluppò negli incontri Abstraction-Création . Castello negli anni Trenta tornò a Capri, partecipò ad alcune mostre ma durante la seconda guerra mondiale smise di dipingere. In questo periodo divenne amico di un gruppo di scrittori e artisti, tra cui Curzio Malaparte e Giuseppe Ungaretti. Dal 1948 riprese a dipingere opere declinate tra natura e astrazione. Dal 1958 si trasferì a Monaco ma fece sempre ritorna nella sua città natia dove morì nel 1969. La tempera della collezione Astaldi è il frutto dell’ultimo periodo dell’esperienza artistica di Castello, ove sembrano fondersi le diverse poetiche del suo fare artistico maturate nel corso della sua carriera.
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