margine inferiore: Donne babilonesi al Tempio di Venere Melitta Erodoto lib. 1
cartoncino di montaggio, margine inferiore, su etichetta: Der kais. Akademie d. bild Künste von ihrem Mitgliede Hrn. Fr. Jäger verehrt.
cartoncino di montaggio, margine superiore: 1704
Il disegno raffigura la cerimonia che imponeva alle donne babilonesi di offrirsi a uno straniero in cambio di denaro presso il tempio di Venere Melitta. La consuetudine è descritta da Erodoto (Storie, I, 399).
Il disegno è con molta probabilità lo studio preparatorio per il dipinto “Tempel und Fest der Venus zu Melita” che fonti coeve menzionano tra quelli visti nella residenza del conte Cobenzl, descritta come “una grande composizione di molte figure ingegnosamente raggruppate ed eseguite con gusto” (Füessli 1801, p. 119). La stessa opera è citata come “Fest der Venus Melitta” (Annalen 1810, pp. 354-355) tra i dipinti che l’artista eseguì a Vienna negli anni successivi al suo ritorno da Roma; nel 1825 si trovava ancora nell’abitazione di Caucig, dopodiché se ne sono perse le tracce.
Bragaglia Venuti C., Francesco Caucig goriziano, 1755-1828. L'uomo, l'artista, il testimone di un'epoca, Udine 2023
Annalen Literatur, Annalen der Literatur und Kunst des In- und Auslandes, Wien 1810, I
Füessli H.R., Annalen der bildenden Künste für die österreichischen Staaten, Wien 1801, I