cartoncino di montaggio, margine inferiore, su etichetta: Der kais. Akademie d bild Künste von ihrem Professor Hrn. Leop. Kupelwieser verehrt.
L’immagine rappresenta un episodio narrato da Erodoto (Storie, I, 187) che ha come protagonista la regina babilonese Nitocri: il re persiano Dario fa aprire la tomba della sovrana defunta. Dopo aver fatto costruire la propria tomba sopra la porta più frequentata della città, Nitocri aveva voluto che vi venisse incisa la l'iscrizione: “Se uno dei re di Babilonia miei successori, si troverà a corto di denaro, apra la tomba e prenda tutte le ricchezze che vuole: la apra soltanto se ha davvero bisogno di denaro, e per nessuna altra ragione, o non ne avrà alcun vantaggio”.
La tomba rimase intatta finché il regno non giunse nelle mani del re persiano Dario. Questi fece scoperchiare la tomba, ma al suo interno trovò solo il cadavere della regina e una scritta che diceva “se tu non fossi insaziabile di denaro e ignobilmente avido, non violeresti le tombe dei defunti”.
Il momento dell’apertura del sarcofago, collocato esattamente sopra la porta della città, è abilmente ricostruito da Caucig che conferisce dinamicità alla scena attraverso il movimento degli uomini che salgono e scendono le scale, soffermandosi poi sulla delusione del gruppo chino sulla tomba che, mesto, mostra a Dario il teschio della regina invece del tesoro agognato.
Le tematiche classiche, tratte da autori antichi come Erodoto, Plutarco, Arria, Diodoro Siculo, Svetonio, Ovidio, Tacito e Valerio Massimo, tutti presenti nella sua biblioteca, rappresentano la parte più cospicua e significativa della produzione del maestro, di cui resta testimonianza sia in grandi dipinti a olio, sia in raffinati disegni a penna e inchiostro acquerellato estremamente rifiniti, concepiti probabilmente come modelli per le corrispondenti versioni pittoriche. Inquadrate da eleganti cornici a greche, queste composizioni, che illustrano spesso episodi minori e poco noti, ma sempre eticamente esemplari, sono improntate ai principi di “nobile semplicità e quieta grandezza” propri del linguaggio neoclassico. Da esse trapela inoltre in maniera evidente la profonda conoscenza che Caucig aveva dell’arte, della cultura, degli usi e costumi degli antichi, compresi Egizi, Persiani ed Etruschi. Nel foglio in esame è da notare, in particolare, nei dettagli dell’abbigliamento, degli oggetti e delle architetture, la consueta attenzione dell’artista nel fornire una ricostruzione verosimile del luogo e del tempo in cui l’episodio narrato si colloca.
Bragaglia Venuti C., Francesco Caucig goriziano, 1755-1828. L'uomo, l'artista, il testimone di un'epoca, Udine 2023
Franc Kavčič, Franc Kavčič Caucig. Themes Of Antiquity, Ljubljana 2010
Franc Kavcic, Franc Kavcic/ Caucig 1775-1828, Ljubljana 1978
Füessli H.R., Annalen der bildenden Künste für die österreichischen Staaten, Wien 1801, I