Il disegno di Pietro Nobile si ricollega ad altri due fogli dell'album, il D_11508 e il D_11519, che appare speculare al foglio in esame, in cui è raffigurato un panorama della zona dei monti Tiburtini. Nel primo piano, un grande albero, una quercia o un rovere, collocato sopra una piccola altura domina la campagna sottostante. A destra, un basso cespuglio funge da ulteriore quinta. Il paesaggio appare rigoglioso, ricco di vegetazione. Unica testimonianza della presenza umana è il ponte in pietra che si sviluppa su più arcate. Sullo sfondo, le cime dei monti chiudono la vista.
ll disegno di Pietro Nobile con un tocco delicato e raffinato, ha saputo catturare la bellezza della natura incontaminata dei monti Tiburtini. La tecnica dell'acquerello è utilizzata con maestria, e il paesaggio è rappresentato con grande realismo e sensibilità. L'opera è anche un documento storico importante, poiché ci offre una visione della campagna romana nel XVIII secolo. Il pittore, con la sua maestria tecnica e la sua sensibilità poetica, è riuscito a catturare la bellezza e la poesia del panorama.
Il disegno è costruito secondo i canoni del "paesaggio classico". Il primo piano è dominato da un grande albero. Il suo tronco possente si erge verso l'alto, mentre le sue fronde si estendono verso il basso, a coprire la campagna sottostante. Il cespuglio sulla destra è un elemento di contrasto con l'albero e crea un senso di equilibrio e di armonia. Il paesaggio appare rigoglioso, ricco di vegetazione. Sullo sfondo, si intravedono i monti Tiburtini. Il contrasto tra le cime dei monti e il resto del paesaggio crea un senso di profondità e di prospettiva.
Pavan G., Pietro Nobile. Architetto (1776-1854). Studi e documenti, Gorizia 1998