Pietro Nobile propone una scena derivata dalle sue escursioni nella campagna romana. Raffigura uno scorcio ripreso nelle vicinanze di un casolare che si intravede sullo sfondo, dietro il maestoso albero, e a cui conduce il sentiero in primo piano. Gran parte della composizione è invece occupata da una stalla in legno, dove l'autore ritirae alcune figure intente in diverse attività. Due sono raffigurate all'interno della stalla, un viandante si incammina lungo la strada e sembra rivolgersi alla madre con la bambina lì vicino. Al centro della composizione si trova una catasta di grandi tronchi tagliati.
Il foglio fa parte di una serie di opere in cui Pietro Nobile abbandona la prospettiva aerea delle ampie vedute sui monti Tiburtini per concentrarsi sull'indagine di un singolo edificio. La rappresentazione di un casolare e delle figure umane che interagiscono con l'ambiente circostante crea un quadro coinvolgente della vita rurale, fornendo uno sguardo intimo nella vita quotidiana e nel lavoro della comunità agricola. La presenza del carretto abbandonato suggerisce un'interruzione momentanea nelle attività agricole, che sembra relazionarsi al momento di riposo per i contadini. Le pose e gli atteggiamenti delle figure sotto l'albero restituiscono le varie sfaccettature del riposo dell'uomo. L'interessante notazione delle sculture classiche appena accennate sullo sfondo forniscono un ulteriore spunto per l'analisi del rapporto fra antichità classiche e ambiente.
Pavan G., Pietro Nobile. Architetto (1776-1854). Studi e documenti, Gorizia 1998