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in alto a sinistra: NUOVA CASA DI S.E. DJEMIL BEY A ERENKEUY
in alto al centro, sotto la pianta di sinistra: PIAN TERRENO
in alto a destra, sotto la pianta di destra: PRIMO PIANO
in alto a destra: 14
in basso a destra: R. D'Aronco
in basso a destra: 1905
in alto a sinistra: 1164
verso, in basso a destra: IN/ARCH. 40
verso, in basso a destra: [...] / A3
verso, in basso a destra: Raimondo D'Aronco / titolo: Casa Djemil Bey ad Erenkeuy - 1904 A3 / provenienza: Biblioteca S. Luca / destinazione: Il Balcone - Milano - / restituire a Nicoletti - Roma -
Due vedute prospettiche e due piante di casa dallo sviluppo orizzontale e dall’impianto ad L articolato su tre livelli. Dal punto di vista planimetrico, al «pian terreno» gli ambienti sono disposti attorno ad una hall centrale, mentre il primo piano, raggiungibile attraverso una scala a doppia rampa, presenta un lungo corridoio di distribuzione. Esternamente l’edificio poggia su un alto zoccolo e presenta, in posizione angolare, un portico poligonale d’accesso, segnato da una torre con timpano e cupola di coronamento. Oltre a ciò, la superficie esterna, rivestita in legno, è animata da molteplici aggetti e avancorpi, come il portico timpanato su colonne che contrassegna l’ingresso secondario. In copertura, invece, un tetto spiovente a falde asimmetriche che ripara il piano mansarda, quest’ultimo connotato da una sequenza di bow-windows.
Nel 1905 Raimondo D’Aronco progetta l’ampliamento e la riforma della casa di Djemil Bey a Erenköy. Per quanto concerne la distribuzione degli ambienti, l’architetto recupera sia la hall centrale (sofa- divanhane) della tradizione residenziale ottomana che la pianta libera di matrice anglosassone. Di ambito secessionista, invece, alcuni motivi decorativi nei timpani e il rigore con cui vengono articolati i volumi esterni, i quali concorrono a stemperare sia la rigidità che la compattezza dell’impianto. Degno di nota, in tal senso, il commento di Manfredi Nicoletti contenuto nella monografia su D’Aronco del 1955: "Nella nuova Casa di Djemil Bey a Erenkeuy, del 1905, in modi assai più contenuti si risolve la sostanza plastica di alcuni fattori espressivi come una germinazione di materia dalla massa compatta dell’edificio, quasi si trattasse di un apporto della scultura alla architettura intesa, al pari di Gaudì ed Olbrich, come un mezzo atto a provocare delle correnti di comunicazione tra forma esterna ed interna".
Barillari D., Un architetto cosmopolita in patria: l'attività di Raimondo D'Aronco in Friuli, in Un architetto cosmopolita in patria. Raimondo D'Aronco in Friuli, Udine 2022
Barillari D./ Di Donato M., D'Aronco architetto ottomano. Progetti per Istanbul 1893-1909. Restauri, progetti, libri, Istanbul 2006
Barillari D., Raimondo D'Aronco, Roma-Bari 1995
Freni V./ Varnier C., Raimondo D'Aronco. L'opera completa, Padova 1983
Nicoletti M., D'Aronco e l'architettura liberty, Roma-Bari 1982
Quargnal E./ Pozzetto M., D'Aronco Architetto, Milano 1982
Nicoletti M., Raimondo D'Aronco, Milano 1955