STRUTTURA ABITATIVA, periodo romano, secc. I-III d.C.

Nel 1971 Luisa Bertacchi condusse dei sondaggi in occasione di alcuni lavori di riassetto fondiario nei terreni di proprietà dei baroni Ritter a nord di Monastero. Aprì delle strette e lunghe trincee sviluppate in direzione nord-sud in corrispondenza di cinque scoline, che consentirono di intercettare numerosi resti di strutture murarie e pavimentali. Nella trincea più orientale (trincea 1), parallela e adiacente alla carrareccia che attraversa il fondo, fu verificata la presenza di diversi ambienti, alcuni dei quali erano già stati rilevati nel 1888. Nella parte meridionale venne individuato un vano absidato; furono poi messi parzialmente in luce spazi caratterizzati da suspensurae e da pavimenti in cotto o in semplice tessellato bianco. In un caso fu accertata la sovrapposizione di due livelli pavimentali, indizio dell'avvicendarsi di più fasi edilizie.

La serie di ambienti individuata è riferibile a un edificio a carattere residenziale che faceva parte di un vasto quartiere suburbano di Aquileia, gravitante sulla via diretta a nord-ovest verso la strada per il Norico (cfr. SI 829). Le strutture individuate risultano orientate in rapporto all'asse viario, analogamente alle altre messe in luce nella zona circostante. I dati emersi dalle indagini non sono sufficienti per definire l'articolazione planimetrica di questo edificio, che fu caratterizzato verosimilmente da più fasi costruttive. In mancanza di elementi probanti per la datazione, si può proporre un generico inquadramento cronologico nella prima/media età imperiale, sulla base di quanto noto per altre case del quartiere (SI 831, SI 1090)