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Le balle di cotone venivano aperte e il cotone mischiato. Attraverso gli apritoi veniva liberato dalle impurità e trasformato in tela di ovatta; i battitoi regolarizzavano la tela; con la cardatura l’ammasso veniva separato e con le fibre lunghe creato una sorta di nastro; con la pettinatura i nastri venivano riuniti, stirati, a formare un rotolo; la filatura preparatoria creava un filato continuo e regolare attraverso stiratoi; da ultimo il filo veniva stirato e torto per fissare le fibre.
La filatura è costituita da un edificio a pianta rettangolare, disposto su 2 e 3 p., con ingresso e vano scala centrali cui si accede da Nord, dove è situata la portineria, e da un corpo più corto addossato ad Ovest, su 2 p.; ad 1 p. i corpi all’estremità Ovest. All’interno l’ampio spazio continuo è ritmato da pilastri in c. a. e colonnine in ghisa; al p. t. era collocata la roccatura; al p. 1 e 2 la filatura. Sul lato Est, centralmente, la centrale idroelettrica e la centrale termica con ciminiera a sezione circolare. I prospetti sono percorsi da una fitta serie di aperture ad arco ribassato e rettangolari già scandite da lesene a tutta altezza e cornicione sottotetto. Strutture verticali in c. a. e muratura in mattoni intonacata giallo CV; strutture orizzontali in c. a. e travi in ferro; copertura piana in c. a.. A volta ribassata in c. a. il capannone adossato a Nord e la coppia isolata a Sud. Discosta, nei pressi della Tintoria, la nuova centrale idroelettrica costruita nel 1958.