Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi -

Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi - Sezioni lavorazione del legno e del ferro

Localizzazione
Maniago (PN)
Ex CO.RI.CA.MA.
Denominazione
Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi - Sezioni lavorazione del legno e del ferro
Tipologia
etnografico
Sistema museale
Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi

Il Museo provinciale della Vita Contadina di Pordenone porta il nome del suo fondatore, Diogene Penzi. La vasta collezione raccolta a partire dal 1950 dal professore Penzi, appassionato studioso di storia contadina, è conservata in tre diverse sedi museali: la barchessa di Palazzo Tullio Altan a San Vito al Tagliamento ospita la sezione principale dedicata alla vita contadina; il II piano di Palazzo Polcenigo Fanna a Cavasso Nuovo espone i materiali della sezione dedicata al lavoro e all’emigrazione, mentre il piano terra dello stabilimento dell’Ex CO.RI.CA.MA – Coltellerie Riunite Caslino-Maniago accoglie le sezioni riguardanti la lavorazione del legno e del ferro. Quest’ultima in particolare si rivela particolarmente significativa nel contesto espositivo, andando a integrare e completare la raccolta dell’attiguo Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie, situato negli spazi del piano terra e del primo piano dello stabilimento. Il tema della lavorazione del ferro propone strumenti e prodotti propri del lavoro del fabbro, mentre quello della lavorazione del legno tocca diversi mestieri artigianali, come il falegname, il bottaio, il taglialegna e il carradore.

Una selezione di beni

L'avvio dell'attività di catalogazione risale al 1995, quando furono presi in considerazione un certo numero di oggetti, rappresentativi delle due sezioni. Sono consultabili 65 schede BDM. Tra gli attrezzi usati dal fabbro, si trovano sia utensili di produzione industriale, come lime e fucine mobili, sia oggetti forgiati dall’artigiano stesso per proprio uso, come ad esempio diversi tipi di tenaglie. Significativi sono anche alcuni trapani a mano, un mantice e alcune fucine mobili a pompa o a pedale. Nel totale dei beni schedati, maggiore è il numero degli strumenti di lavoro del falegname, come sponderuole, pialle -alcune dotate di registri per regolare la profondità dell’incisione o la distanza della lama dal bordo del pezzo da lavorare- seghe diverse per forma e funzione. Gli oggetti sono stati prodotti soprattutto nella prima metà del secolo scorso. Il manufatto più antico della raccolta è un piallone risalente al 1709, che presenta eleganti elementi decorativi ad intaglio. Le schede dettagliate contribuiscono alla conoscenza dell’oggetto, fornendo la sua descrizione, l’uso e i dati relativi al luogo e periodo di produzione.

BIBLIOGRAFIA

Piccinno V., Musei e Collezioni nella Provincia di Pordenone. Museums and Collections in the Pordenone Province, Pordenone 2012

Come arrivare