Museo civico d'arte di Pordenone, artistico

Museo civico d'arte di Pordenone

Localizzazione
Pordenone (PN)
Palazzo Ricchieri
Denominazione
Museo civico d'arte di Pordenone
Tipologia
artistico
Sistema museale
Musei civici di Pordenone

Il Museo Civico d’Arte di Pordenone dal 1970 è allestito nel medievale Palazzo Ricchieri, sito in pieno centro storico lungo Corso Vittorio Emanuele II, donato alla città con lascito testamentario dall’ultimo discendente della nobile famiglia. Aperto al pubblico dal 1972, il Museo riunisce le “civiche raccolte d’arte” prima conservate nell’aula consiliare del vicino Municipio.
Originata dal cospicuo lascito ottocentesco del pittore pordenonese Michelangelo Grigoletti, con il quale l’artista, di primo piano a livello europeo, intendeva dare lustro alla propria città natale, la pinacoteca si arricchì nel tempo di lasciti, donazioni, acquisti e depositi con opere legate soprattutto alla produzione veneto-friulana, che testimoniano lo sviluppo delle arti nel Friuli occidentale.
Accanto al lascito Grigoletti, altro momento clou nella costituzione della civica raccolta d’arte fu l’applicazione delle leggi napoleoniche sulle soppressioni degli ordini religiosi e delle confraternite minori. In tale occasione la pala di San Gottardo, tra i Santi Sebastiano e Rocco, proveniente dall’omonima chiesa soppressa, opera di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone, il più grande artista rinascimentale del Friuli, entrò a far parte della raccolta. Oggi la civica raccolta d’arte si compone di diverse tipologie di beni, come dipinti, affreschi staccati, sculture, pregevoli opere di scultura lignea ed esemplari di oreficeria appartenenti al Tesoro del Duomo di San Marco.

L'attività del museo

L'allora Centro regionale ha attuato la propria attività istituzionale presso questa prestigiosa realtà museale fin dai primissimi anni di avvio, a partire dal 1975, proseguendo nei decenni successivi, durante i quali le schede più datate sono state aggiornate.

L'attività del museo

L'allora Centro regionale ha attuato la propria attività istituzionale presso questa prestigiosa realtà museale fin dai primissimi anni di avvio, a partire dal 1975, proseguendo nei decenni successivi, durante i quali le schede più datate sono state aggiornate.

Progetto pluriennale di catalogazione

A partire dal 2005 grazie a una proficua collaborazione con il conservatore del Museo, l'allora Centro regionale ha predisposto un progetto pluriennale di catalogazione, che mirava a schedare e descrivere i numerosi beni presenti in Museo alla luce anche dei più recenti studi. Frutto di questa attività sono le diverse tipologie di schede consultabili nella banca dati del Catalogo regionale dei beni culturali, a partire dalle schede OA – Opere d’arte, schede D – Disegni, schede S – Stampe, schede T – Tessili, schede O – Oreficeria, schede RA – Reperti archeologici, schede PST – Patrimonio scientifico e tecnologico ed un certo numero di schede OAC – Opere d’arte contemporanea.
La prima fase ha preso in considerazione la collezione Ruini, riguardante opere del Novecento italiano e dell'arte europea tra le due guerre, oggi trasferita nella neo-nata Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “A. Pizzinato”.
Si è proceduto quindi con la catalogazione delle principali opere in esposizione, considerando i recenti ed approfonditi studi pubblicati nel catalogo "Il Museo civico d’arte di Pordenone" (2001), come quelle di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone e del suo discepolo Pomponio Amalteo, le sculture lignee di Bellunello e di Domenico da Tolmezzo.
Infine le tele e i disegni di Michelangelo Grigoletti, donati dal pittore al Comune di Pordenone e nucleo fondativo della raccolta, con soggetti che spaziano dal paesaggio, al ritratto, dalle scene sacre allo studio della figura e del nudo. Alcune schede realizzate in tempi precedenti dal Centro regionale sono state aggiornate e dotate di immagini a colori.
Dal 2007 al 2009 l’attività si è concentrata sui fondi di disegni del Museo. Tra le numerose raccolte catalogate si ricorda il lascito della famiglia Bertoja e le tavole del libro inedito "Marionette con l’anima" di Gian Maria Cadel (1905-1977). Il primo è costituito da un gruppo di bozzetti di Giuseppe (1804-1873) e del figlio Pietro (1828-1911) Bertoja, artisti veneziani, che documenta la loro attività di scenografi per spettacoli lirici e teatrali in diverse città italiane. Mentre il secondo consta di 199 fogli di Cadel a china, acquerello e tempera. Infine sono stati schedati alcuni oggetti conservati in Museo, prodotti nella prima metà del XX secolo dalla manifattura ceramica Galvani di Pordenone.

BIBLIOGRAFIA

Spazi Cultura Pordenone, Spazi Cultura Pordenone. Archeologia, Arte, Natura e Scienza, San Vito al Tagliamento (PN) 2014

Piccinno V., Musei e Collezioni nella Provincia di Pordenone. Museums and Collections in the Pordenone Province, Pordenone 2012

Museo Civico Arte, Il Museo Civico d'Arte di Pordenone, Vicenza 2001

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