installazione, Ryts Monet

Titolo
Moneta di ghiaccio
Autore
Ryts Monet (1982/)
Cronologia
2023
Collocazione
Trieste (TS)
smats. SBLAD
Sede del Dipartimento di Studi Umanistici
Codice scheda
OAC_777

L'opera consiste in un mini frigobar che custodisce copie di monete in gallio realizzate dall'artista, un metallo che fonde a soli 30° C e si scioglie se tenuto in mano per un tempo prolungato.

L'opera è il frutto della collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche dell'Università degli Studi di Trieste nell'ambito del progetto SBLAD - Shine bright like a diamond. L'opera consiste in un mini frigobar che custodisce copie di monete in gallio (realizzate dall'artista), un metallo che fonde a soli 30° C e si scioglie se tenuto in mano per un tempo prolungato.
L’opera è ispirata alle teorie dell’economista e anarchico tedesco Silvio Gesell (1862-1930) che nel suo testo principale L’Ordine Economico Naturale (1916) ha descritto il funzionamento della moneta "deperibile”. Ministro delle finanze durante la breve Repubblica Bavarese dei Consigli, Gesell ha introdotto una valuta di ghiaccio con data di scadenza destinata a favorire scambi rapidi e che non poteva essere accumulata
agevolmente. Una delle sue applicazioni più riuscite si è avuta nella cittadina di Wörgl in Tirolo, dove, dal 1932 al 1933 è stata applicata per contrastare la crisi economica generata dalla Grande Depressione. L’esperimento ha apportato notevoli benefici economici alla comunità locale dove la moneta di ghiaccio poteva circolare con una velocità fino a 40 volte superiore rispetto alla valuta ufficiale.

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