L'arte contemporanea nelle collezioni dell’Università

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L'arte contemporanea nelle collezioni dell’Università degli Studi di Trieste

La presenza dell'arte contemporanea nelle collezioni dell'Università è considerata fondamentale fin dal 1953 quando venne organizzata l'Esposizione Nazionale di Pittura Italiana Contemporanea.

Le opere contemporanee offrono nuove prospettive e stimoli creativi, arricchendo il patrimonio culturale con espressioni artistiche attuali, capaci di riflettere le sfide e le trasformazioni della società odierna. Questa visione permette alle collezioni di evolvere, mantenendosi al passo con le tendenze artistiche del nostro tempo.

Nel 2023 e nel 2024, nell'ambito delle celebrazioni per il Centenario dell'Ateneo, sono state allestite quattro esposizioni di artisti contemporanei legati al territorio (Manuela Sedmach, Serse Roma, Elisa Vladilo e Antonio Sofianopulo), è stato realizzato il progetto delle Residenze d'artista intitolato “#SBLAD – Shine Bright Like A Diamond” (con dieci autori che hanno lavorato in loco e hanno interpretato la conoscenza espressa dalle discipline universitarie attraverso la loro arte) e sono entrate nella collezione dell'Università una serie di opere che l'hanno ulteriormente aggiornata. 

Tra queste l'opera grafica di Serse Roma, A fior d'acqua – Riflessi, realizzata con una matita di grafite su carta bianca incollata su alluminio. 

Paolo Ravalico Scerri, nato a Trieste e attivo dagli anni Novanta, è un artista e operatore delle arti visive. E’ lui l’autore di un trittico di disegni realizzati per il video The Queen of Europe.

Destinazione provvisoria è un'opera di Manuela Sedmach, dipinta con la pittura ad acrilico su tela. L'artista utilizza questa tecnica per creare effetti di trasparenza e sovrapposizione, che accentuano la profondità e la complessità delle sue composizioni. Sedmach inizia a esporre negli anni Settanta, dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte “E. Nordio” di Trieste. La sua attività diventa più intensa a partire dagli anni Ottanta e continua tutt'oggi. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private e pubbliche.

La fotografia, Shareck 3, conservata nelle collezioni dell'Ateneo appartiene a una serie di opere di Mario Sillani Djerrahian intitolata Passeggiate come Scardanelli. Questa particolare opera fa parte del nucleo Shareck Heiligenblut, una località dell'Austria, mentre altre fotografie della serie sono state scattate in vari luoghi dell'Austria, sull'altopiano del Carso e in Slovenia.

Anche le fotografie di Claudia Amatruda del 2022 e Andrea Arduini del 2014 appartengono a questo nucleo e contribuiscono alla varietà espressiva delle collezioni dell'Ateneo.