La volta della sala azzurra del palazzo è ricoperta da un fitto ricamo di grottesche: al loro interno trovano spazio animali dalla forte connotazione simbolica, racemi vegetali, fiori, frutta, putti e amorini con festoni. Tra questi elementi spiccano eleganti figure femminili e maschili che indicano una lettura che dal lato di confine con l'attigua sala gialla, prosegue in senso orario verso la direzione di confine con la biblioteca. Sulle quattro vele e al centro del soffitto sono collocati cinque riquadri raffiguranti altrettanti passi della vita di Gesù. Tra i quattro riquadri delle vele sono dipinti altrettanti ovali entro cui sono raffigurati paesaggi o animali.
La sala che accoglie la pittura murale in oggetto è comunemente detta "sala azzurra" o "sala del baldacchino" per la funzione che essa ricopriva al tempo della costruzione del corpo di fabbrica che la ingloba e che risulta essere il più antico del Palazzo. La volta viene per tradizione attribuita a Giovanni da Udine, detto il Ricamatore per le caratteristiche grottesche, che parvero ai contemporanei appunto degli eleganti ricami. La committenza è possibile individuarla nel patriarca Marino Grimani, il quale nella prima metà del XVI sec. si fece promotore della decorazione di quell'ambiente che sarebbe diventato la sala del trono per le udienze ufficiali. Mancando ogni forma documentaria che attesti la sicura paternità dell'opera, e a dispetto della critica che per decenni e secondo tradizione vuole l'affresco opera del Ricamatore, alcuni studiosi (Furlan 1987) riferendosi a precedenti considerazione fatte in merito (Coletti 1937) sollevano alcuni dubbi. Per avvalorare la tesi dell'estraneità di Giovanni da Udine in questo contesto pittorico, la studiosa (Furlan 1987) ricorda come nemmeno Vasari, storico biografo dell'artista, citi la decorazione del palazzo. Inoltre, sempre la studiosa, notando delle sgraziate approssimazioni di alcuni elementi, certo non degni del Ricamatore, tende non solo a dubitare della paternità dell'opera, ma anche a posticipare la sua realizzazione al 1581.
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