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Il santo è raffigurato a mezzo busto, rivolto di tre quarti verso destra, con il capo reclinato da un lato e le braccia incrociate sul libro aperto che trattiene con una mano sulle ginocchia. Accanto è posato un calice dorato. Il santo, giovane e imberbe, dai lunghi capelli biondi che scendono morbidi sulle spalle, indossa una camicia bianca dall'ampio scollo, che si intravede sotto una casacca verde chiusa sul davanti da una piccola martingala. La sua figura è avvolta da un ampio mantello rosso.
Il dipinto, tradizionalmente ascritto a Nicola Grassi (cfr. Pugnetti, 2006, p. 463), sembra riprodurre un'invenzione dalla quale deriva un secondo quadretto, parimenti conservato al Museo carnico (inv. n. 1187, OA 53581 - NTCN 00154843), riferito di recente da Giuliana Pugnetti a un copista del maestro di Formeaso per il quale la studiosa avanza con estrema cautela il nome di Giovanni Francesco Pelizzotti, ventilando l'ipotesi che lo stesso nome si possa fare più convincentemente anche per il dipinto in esame (cfr. Pugnetti, 2006, p. 463).
Pugnetti G., Schede, in Mistrùts. Piccoli maestri del Settecento carnico, Udine 2006