in basso a destra: Studio per inverno '85 Ponte
Nelle tempere su carta e su tela le stesure cromatiche sono leggere, trasparenti, ricche di modulazioni. Guizzi di segni neri, a china o a carboncino, diventano sottili ideogrammi e improvvise accensioni di colore sottintendono una visione lirica e ricca di trasfigurazioni. Il campo pittorico, che si innerva di motivi puntiformi e di linee che ripartiscono il piano, utilizza anche, come in quest'opera del 1985, il candore della carta intenzionalmente salvata dal ritmo dei segni. Ponte è un incisore che predilige le linee brevi, gli effetti chiaroscurati e spesso le suggestioni de ll'acquatinta. Gli effetti che con essa può ottenere instaurano un rapporto dialettico, come fece notare Carlo Sbisà, tra sentimento, visione lirica e tecnica. Nel corso della sua laboriosa carriera di incisore ha sperimentato tutte le possibilità espressive dalla puntasecca semplice all'acquaforte-acquatinta colorata in più matrici (negli anni '60 presentò raffinati fogli di grafica da lui denominati "elaborati calcografici" stampati con differenti sistemi di morsura e graffiatura delle lastre).