ex voto dipinto, ambito friulano, XIX

Oggetto
ex voto dipinto
Soggetto
intervento miracoloso: guarigione dal colera di GiovanniVanzini
Ambito culturale
ambito friulano
Cronologia
1836 ca.
Misure
cm - altezza 20.5, larghezza 30
Codice scheda
OA_22210
Iscrizioni

in basso: Giovanni Vanzini per grazia ottenuta 1836

foglio applicato sul retro: Castello della Beata Vergine del Monte/ d' 12 luglio 1836/ Io Giovanni fig lio di Carlo e Clorinda coniugi Vanzini di Cividale d'anni 23, mentre mi t rovava in Trieste/ in qualità di praticante di farmacia presso il Sig-r Fe lice Rondolini Farmacista fui colto, al primo marzo del corrente anno/ da una gastro-enterite, che in dieci giorni si convertì in una febbre nervosa e pose in gravissimo pericolo la mia vita./ Agli II. accorse in Trieste l 'amorosa mia Madre, che assunse le cure di affettuosa infermiera, e da tal giorno la mia malattia/ andò gradatamente scemando, non però senza qualch e intermedio accidente, finché coll'aiuto del Signore, dell'assidua e prem u/ rosa assistente dei Medici, e della madre, mi trovai al primo d'Aprile privo di febbre, ma oltremodo estenuato di forze. Ai 2. mi/ sopravvenne un a voglia al fianco sinistro che in breve si estese alla coscia ed alla gam ba e mi rese immobile di nuovo nel mio letto sino ai/ 29 del mese stesso. Fu tenuta questa nuova malattia per un atritide decubitale, frequente cons eguenza delle febbri nervose./ Ai 30, mentre, da due giorni incominciava g ià ad uscire dal letto fui sorpreso all'improvviso da diarrea, dolori al b asso-ventre,/ e vomito. Questi nuovi fenomeni, che dai medici furono sospe ttati di Cholèra asiatico, giacché in quei giorni infieriva in Trieste/ ta l malattia, mi continuarono sino ai 7 Maggio, giorno in cui mi trovai in u no stato da temere per la seconda volta della/ vita. Oppresso dal male, sc oraggiato, ed avvilito nello spirito, poco fidando negli umani soccorsi, m i rivolsi con gran fiducia/ ai Santi miei Protettori S. Giuseppe, e S. Ant onio di Padova, e feci voto alla B. V. del Monte, che, se mi otteneva la c onserva/ zione d'una vita che m'era cara perché destinata all'assistenza d ei miei Genitori se a Dio fosse piaciuto che invecchiassero,/ sarei, al pr imo momento, venuto qui personalmente, a ringraziarla della grazia accorda tami, avrei offerto libbre 10 di Cera in Candele, ed appeso alla parete de l Santuario un quadretto perché ne fosse conservata la memoria di un tanto / beneficio. Da quel punto mi parve di nascere a nuova vita. Mi sentii ria nimare le quasi estinte forze; ripresi coraggio/ e con grande sorpresa dei Medici, della Madre, degli amici, mi trovai in uno stato tale che avrei p otuto espormi al viaggio/ da Trieste a Cividale, dove divisava di passare la mia convalescenza. Per volere dei miei Medici non partii che il giorno 14, e/ all'indomani giunsi in seno alla famiglia, dopo un viaggio feliciss imo, e senza sentire il più piccolo disagio. La mia con/ valescenza progre dì in modo da conoscere manifestamente la continua assistenza della Vergin e Santa. Oggi, finalmente,/ accompagnato dall'affettuosa mia Madre, e dal R. do de Domenico Aviani venni in questo santo luogo. Feci le mie devozio ni,/ i miei fervorosi ringraziamenti, adempii agli obblighi assunti, e sci olsi così il mio voto.

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La scena, ambientata in una camera, vede un uomo ammalato a letto con le mani giunte in preghiera e una donna in ginocchio al suo capezzale. La stanza è arredata con comodino, un tavolo e due sedie, mentre alle pareti sono appesi tre dipinti con san Giuseppe con la verga fiorita, la Madonna con Bambino e sant'Antonio da Padova.