Ex voto. Testimonianze di fede, arte e storia
L’ex voto costituisce il ringraziamento e la testimonianza della protezione ricevuta dal devoto, in un momento di particolare difficoltà della sua vita, attraverso l’intercessione di un personaggio sacro, cui viene offerto in dono.
Per accostarsi alla sfera del divino, da cui la grazia dipende ma che viene avvertita come non direttamente accessibile, il credente si rivolge a mediatori, scegliendoli tra coloro che abbiano sperimentato la sua stessa esistenza terrena, conosciuto il dolore e le umane difficoltà. In primo luogo la Vergine, oppure un santo, o entrambi, talvolta Cristo crocifisso, ma anche, a rinforzo, i parenti defunti sotto forma di anime del Purgatorio.
Non sempre l’aiuto per il quale si rende grazie è il frutto della fervente supplica del fedele e/o dei suoi congiunti, ma può essere ricevuto anche senza che sia stato sollecitato, venendo avvertito, in tal caso, come frutto di una speciale devozione, di un’intima familiarità con la figura sacra che l’ha concesso.
Una volta collocato nel santuario di destinazione, l’ex voto esce dalla sfera squisitamente privata cui è legata la sua realizzazione, per diventare emblema di fede collettiva e testimonianza condivisa della misericordia divina.
Se la motivazione alla base dell’ex voto è sempre un sentimento di riconoscenza, molto diversi sono invece le forme e i mezzi espressivi impiegati nella sua realizzazione, legati anche alle possibilità economiche del donatore.
Le classi più abbienti e le comunità spesso scelgono di sostenere l’erezione di cappelle, la decorazione di altari, l’esecuzione di pale d’altare, dipinti di grandi dimensioni o statue. Il dono può sostanziarsi nell’offerta di arredi liturgici, oggetti preziosi per materiale e/o valore affettivo, stoffe pregiate, generi alimentari, somme di denaro, torce o semplici candele votive.
La testimonianza della grazia ricevuta può anche essere demandata a oggetti che hanno costituito un pericolo o una protezione per il fedele, quali stampelle, ingessature, canne di fucili scoppiate e così via.
Le forme più universalmente note e riconoscibili degli ex voto sono tuttavia le tabelle dipinte su legno, tela, carta, metallo, o ricamate e le placchette realizzate in metalli più o meno preziosi. Sono queste le tipologie maggiormente presenti nel Catalogo regionale.
Ex voto dipinti
Questa tipologia presenta una grande varietà di forme di rappresentazione, dovuta alla libertà di scelta da parte di colui che fa eseguire l’ex voto. Si può trattare della semplice effigie dei dispensatori della grazia - la Madonna, il santo, Cristo -, oppure di coloro che l’hanno ricevuta, dell’episodio particolare che ha richiesto l’intervento divino, del momento dell’invocazione o del ringraziamento, della parte del corpo malata che è stata risanata.
La raffigurazione dell’evento è sempre molto realistica e dettagliata, affinché la comunicazione risulti immediata ed efficace. Il fatto che vi vengano accuratamente descritti gli ambienti domestici, urbani, rurali o naturali dove l’avvenimento si svolge, i sentimenti umani e religiosi, la classe sociale, la professione e i costumi di coloro che vi prendono parte, fa sì che l’ex voto costituisca, oltre che una testimonianza di autentica arte popolare, una preziosa fonte storica.
Ex voto a placchetta
Il costo del materiale e la difficoltà di lavorazione limita il repertorio figurativo di questa tipologia, di cui si conservano esemplari antichi. Il repertorio più comune comprende: raffigurazioni della parte del corpo risanata, sia esterna che interna; della persona che ha ottenuto la grazia, sia a figura intera, spesso in ginocchio, sia a mezzo busto; del personaggio sacro che ha elargito la grazia. Non mancano tuttavia placchette che ripropongono, sia pure in forma sintetica, narrazioni simili a quelle delle tabelle dipinte. In questa categoria può essere fatto rientrare anche l’ex voto a cuore, una tipologia standardizzata che ha conosciuto un’enorme diffusione.