in basso a destra: OLIVO
L'oggetto musivo è costituito da un altorilievo musivo sagomato. Il soggetto musivo raffigura una personificazione dello studio matematico e geometrico: uno studente in abiti rinascimentali molto sobri e lineari impugna un compasso con il quale traccia una costruzione geometrica su un foglio o una pergamena. La figura è seduta su una roccia. Le vesti lineari ed aderenti al corpo solido e muscoloso come i lineamenti maschili marcati dello studente creano un contrasto con la leziosità dell'altorilievo ad esso abbinato ("Liber abaci").
La Provincia progettò nella seconda metà degli anni Cinquanta la costruzione di nuove sedi per gli istituti superiori presenti nella città e che ospitavano un numero di studenti in continua crescita. Le normative sull’edilizia scolastica emanate in quegli anni imponevano la presenza della palestra, della biblioteca, della mensa, dell’auditorium, di laboratori e officine, di aule spaziose con servizi igienici adeguati. Il Consiglio provinciale scelse l’area compresa tra il piazzale Cavedalis e la circonvallazione tracciata sul piano regolatore. Il primo complesso scolastico ad essere realizzato fu l’istituto tecnico commerciale e per geometri “A. Zanon”, progettato da Cesare Pascoletti. Il corpo centrale da cui si accede nell’istituto che si sviluppa in più edifici di diversa altezza a seconda delle funzioni a cui sono adibiti, si affaccia sul piazzale con un lungo porticato che ripara l’ingresso. Attraverso l’ampio atrio si entra nell’aula magna la cui struttura esterna sporge rispetto al prospetto principale delimitando la spazio antistante un tempo abbellito con aiuole. I lavori di costruzione, iniziati nel luglio 1954, terminarono alla fine del 1956. Negli ultimi mesi del 1956 si diede avvio alla realizzazione degli interventi artistici che risultano già in loco nel febbraio 1957, come dimostrano le fotografie pubblicate sulla rivista testimone delle imprese finanziate dagli enti pubblici nel dopoguerra, la «Rassegna tecnica del Friuli – Venezia Giulia». All’esterno, sul retro dell’aula magna che affianca l’ingresso principale, vennero richieste due opere ad altorilievo rivestite di mosaico per ottenere effetti decorativi e sicurezza di durata, tra loro vicine per soggetto e disposte in modo simmetrico, nel centro dello spazio libero tra la lesena esterna che incornicia la parete e quella sporgente che racchiude le vetrate. La figura modellata in materiale cementizio venne rivestita dai maestri della scuola di Spilimbergo che riportarono con le tessere il nome dell’artista ideatore del soggetto. Silvio Olivo, a indicare l’indirizzo degli studi dell’istituto che preparava al mestiere del geometra, realizzò un giovane con il compasso, strumento simbolo degli agrimensori. Lo studente geometra, questo appunto il titolo, riprende le forme naturalistiche e il linguaggio classico che contraddistingue la produzione dello scultore, da tempo trasferito a Roma a seguito della collaborazione negli anni Trenta con Aurelio Mistruzzi. Le tessere di mosaico privano l’opera di quegli effetti chiaroscurali che contraddistinguono la superficie dei lavori dopoguerra. Il rivestimento della struttura architettonica con marmo dalle tonalità chiare rese necessaria una soluzione decorativa che fosse colorata e ciò venne risolto con la tecnica musiva che richiedeva anche minor manutenzione sul modello degli altorilievi che Mirko l’anno prima aveva eseguito per la Banca Nazionale del Lavoro a Roma. L’esigenza di un volume che sporgesse dal piano del muro era invece dovuta all’aggetto delle paraste che scandiscono al centro le finestre e reggono la pensilina di copertura. La figura, alta circa due metri e mezzo, ruota leggermente il capo verso sinistra, rispetto all’asse del corpo, raccordandosi così a quella modellata da Max Piccini e permettendo all’osservatore dal basso di coglierne i tratti evidenziati dalle ombre.
Scuola Mosaicisti del Friuli, Mosaici in Friuli Venezia Giulia. Guida catalogo alle opere musive, Spilimbergo (PN) 2011
Istituto Zanon, Il nuovo Istituto «A. Zanon» realizzato a Udine dall’Amministrazione provinciale, in Rassegna tecnica del Friuli Venezia Giulia, Udine 1957, a.VIII, n.1–2, gen.-feb.