Il frammento faceva parte di una tela destinata forse all'altare maggiore della chiesa di provenienza, come farebbe supporre la collocazione centrale di San Michele arcangelo, che ne è il titolare, che si può immaginare nell'atto di trafiggere con la lancia retta nella mano destra il demonio sconfitto giacente ai suoi piedi (forse anche sotto forma di drago). La figura principale è accompagnato da San Giovanni Battista, che volge lo sguardo verso sinistra e regge una sottile croce di rami e un libro con l'agnello accosciato sopra, seguito, in posizione leggermente arretrata, da Sant'Agata, riconoscibile grazie al piatto con i seni recisi e alla palma del martirio. Quest’ultimo attributo è il solo che presenti la santa alla destra dell'arcangelo, insufficiente a identificarla più precisamente che come martire, mentre il vescovo che le sta accanto è Nicola di Bari, come assicurano le vesti episcopali e le tre palle d'oro rette nella mano destra.
Bergamini G., San Michele Arcangelo nella storia e nell'arte del Friuli-Venezia Giulia, Udine 1989
Marioni Bros L., Inventario dei beni culturali mobili ricoverati nei depositi del Museo diocesano di Udine dopo il terremoto del 1976 (schede), in Un museo nel terremoto, Udine/ Pordenone 1988