Protesta, dipinto, Piazza Agostino, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
paesaggio con figure: contadini
Autore
Piazza Agostino (1935/ 1981)
Cronologia
1970 ca. - 1975 ca.
Misure
cm - altezza 100, larghezza 123
Codice scheda
OA_28621
Collocazione
Mossa (GO)
Collezione privata Piazza Agostino

L'orizzonte è occupato da colline a semicerchio dai colori innaturali, davanti a cui si pongono un casolare sulla sinistra e una chiesa sulla destra. Gli edifici emergono chiari dal fondo scuro, sul quale i dimostranti si contrappongono in tre gruppi. Il gruppo più numeroso innalza delle bandiere, mentre sullo sfondo accorrono file di persone. Il quadro ha una cornice bianca.

Il dipinto si riferisce al ciclo delle "Feste campestri" eseguite tra il 1966 e il 1967, dipinti " dai toni di fiaba popolare" (Dell'Agnese, 1993, p .823) in cui Piazza ritorna al figurativo. Si tratta di "allegorie popolari" (Toniato, 1985, p. 20) in cui l'artista riproduce con gusto naive gli ambienti e la vita della campagna, le feste popolari. La datazione del dipinto schedato è posteriore, come si evince dal catalogo della mostra di Gradisca. Nelle feste campestri forse Piazza reinterpretò in chiave personale i suggerimenti del neorealismo, in particolare quello che "recupera le arcaiche radici della cultura rurale e si riallaccia alla pittura nordica antica e moderna" (Damiani, 2001, p. 143). In particolare si possono ricordare le somiglianze con le Feste popolari e le Case dipinte dall'amico Sergio Altieri tra 1949 e 1960. Anche in Piazza infatti il "realismo si trasformava in un dettato immaginoso ed emotivo" (Damiani, 2001, p. 51). In particolare il soggetto si ispira alle lotte popolari, che furono soggetto di alcuni quadri di Altieri, per esempio "Episodi della lotta di Liberazione in Collio" del 1954. La scena è appiattita sul fondo senza prospettiva e la rappresentazione della chiesa con il cimitero e delle figure riprende l'ingenuità della pittura infantile. Il dipinto si collega al bozzetto n.115677, di cui sembra riprendere la tipologia della casa. Stando a Martino Piazza il quadro è rimasto incompiuto. E' stato esposto nel 1985 alla mostra di Gradisca.