Il ballo, dipinto, Piazza Agostino, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
figure danzanti
Autore
Piazza Agostino (1935/ 1981)
Cronologia
1973 ca. - 1975 ca.
Misure
cm - altezza 100, larghezza 102
Codice scheda
OA_28634
Collocazione
Mossa (GO)
Collezione privata Piazza Agostino
Iscrizioni

La parte superiore mostra un paesaggio collinoso con piccole chiesette:sulla sinistra una chiesetta votiva con campaniletto a vela davanti a cui si svolge una funzione, a destra un casolare con ballatoi. Nei prati della parte inferiore si accalcano i gruppi di personaggi. I più anziani sono seduti intorno a tavoli, mentre la gioventù in basso balla, mentre le coppie si appartano. Il dipinto ha una cornice bianca.

Il bozzetto si inserisce nel ciclo delle "Feste campestri" eseguite tra il 1965 e il 1975, dipinti "dai toni di fiaba popolare" (Dell'Agnese, 1993, p.823) in cui Piazza ritorna al figurativo. Si tratta di "allegorie popolari" (Toniato, 1985, p. 20) in cui l'artista riproduce con gusto naive gli ambienti e la vita della campagna, le feste popolari. Le raffigurazioni di case contadine, chiese, prati sono animate da gruppi di figurine, quasi moderne macchiette. I soggetti sono dipinti attraverso la ripresa mnemonica con forti richiami alle favole . Nelle feste campestri forse Piazza reinterpretò in chiave personale i suggerimenti del neorealismo, in particolare di quello che "recupera le arcaiche radici della cultura rurale e si riallaccia alla pittura nordica antica e moderna (Damiani, 2001, p. 143). In particolare si possono ricordare le somiglianze con le Feste popolari e le Case dipinte dall'amico Sergio Altieri tra 1949 e 1960. Anche in Piazza infatti il " realismo si trasformava in un dettato immaginoso ed emotivo" (Damiani, 2001, p. 51). Come sottolinea Fulvio Monai nelle figurine delle "Feste campestri" emerge un gusto allusivo e ricco di umorismo e divertimento. Ciò si vede nei devoti davanti alla chiesa protetti dai carabinieri e nelle coppie che si appartano durante il ballo. Le figure degli amanti introducono una sensualità veneta e tiepolesca interiorizzata e carica di significati simbolici, che si ritrova anche nei piatti dipinti esposti nel 1980. Le coppie sono molto simili al dipinto schedato al n.115682. Lo schema compositivo dell'opera è costante: nella parte superiore un paesaggio, i casolari, le chiese mentre in basso si dispongono i paesani tra alberi, orti e campi coltivati. Il quadro fu esposto alla mostra di Gradisca.