Bozzetto per cartellone seteria italo giapponese Milano

Oggetto
dipinto bozzetto per cartellone pubblicitario
Soggetto
figura femminile giapponese
Autore
Mitri Ernesto (1907/ 1978)
Cronologia
1930
Misure
cm - altezza 34.5, larghezza 27
Codice scheda
OA_29619
Collocazione
Udine (UD), Udine
Casa Mitri
Collezione privata Mitri Ernesto
Iscrizioni

in basso a sinistra: BOZZETTO N. 1

in basso a destra: ERNESTO MITRI

in basso a destra: E Mitri/ 1930

in basso: SETERIA/ ITALO GIAPPONESE/ MILANO

Una figura femminile, composta da un volto con acconciatura orientale e da una serie di ventagli che ne formano il corpo, è posta a lato di una tenda nera con disegni floreali viola e rosa. Posta sul fondo arancione sembra sembra suggerire silenzio con la mano. Il foglio di carta dipinto a tempere è stato incollato dall'autore su un cartoncino ruvido color grigio.

Il bozzetto a tempera fa parte di una serie di cinque cartelloni pubblicitari, tre per le Setenerie Giapponesi di Milano e due per la Vetreria Maffioli di Venezia. E' datato al 1930 quando Ernesto Mitri, dopo aver completato il servizio militare, si era iscritto al I Corso di Magistero d'Arte presso l'Istituto d'Arte di Venezia. Studiava con Luciano Sormani ed Ercole Sibellato, insegnante titolare di pittura decorativa e di carrtellonistica. Mitri infatti frequentava il corso di Decorazione del libro, il più adatto ai suoi interessi per la grafica. Fin dal 1922 infatti il pitto re lavorava come disegnatore tipografo presso il famoso Stabilimento udine se di Arti Grafiche Chiesa, specializzato nella cartellonistica. Quando nel 1926 Mitri ottenne un sussidio per studiare a Venezia Giuseppe Chiesa scrisse nelle referenze che Mitri aveva sempre dimostrato "buona volontà, attività, onestà e intelligenza, progredendo bene, in modo che or a mi dispiace che mi lasci per andare a Venezia". Ispirandosi allo stile Déco la locandina si richiama all'arte orientale, forse anche perché pubblicizzava delle seterie. Negli album di schizzi con temporanei tuttavia si può notare come Mitri a Venezia frequentasse assiduamente il Museo di Arte orientale ispirandosi a stilemi orientali. Il vivace cromatismo e la semplificazione ironica dell'immagine, spesso ripetuta quasi se fosse dislocata nello spazio, fanno riferimento anche all'arte del secondo Futurismo e ai cartelloni realizzati da Crali e Saccomani per l a tipografia Chiesa. Nella premessa per la tesina di compimento del magistero, dedicata alla Pubblicità moderna, Mitri sosteneva che il Futurismo aveva avuto un compito fondamentale nella cartellonistica pubblicitaria. Questa consisteva in " spazi campiti di colore o di masse chiaroscurali e talora anche riempite di diciture scritte o stampate" . Il Futurismo vi aveva apportato "i concetti di sintesi e simultaneità" tanto che la "pubblicità, in uno con la decorazione e l'architettura, e forse appunto perché di queste due arti è logica derivazione, documenta i segni più profondi e visibili del rinnovamento operato dal Futurismo." (E. Mitri, Pubblicità moderna premessa). Non si conosce la committenza, ma probabilmente poteva essere una esercitazione di tipo scolastico.

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BIBLIOGRAFIA

Ernesto Mitri, Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000