Le specchiature centrali rimandano ad un gusto piuttosto diffuso nel periodo indicato, infatti come sostiene Casadio "si tratta di motivi ispirati sia al repertorio decorativo di gusto islamizzante, ampiamente diffuso nella plastica e nella decorazione architettonica veneziana del tempo che alla decorazione musiva di derivazione classica". Palmare è l'analogia del motivo sopradescritto con uno analogo rinvenuto negli anni Ottanta a Pordenone, in Palazzo Montereale Mantica, a proposito del quale il Furlan sottolineava la derivazione da "gli elementi traforati sulle cornici lignee quattrocentesche e nella scultura del gotico fiorito veneziano". Da notare infine un'altra curiosa analogia tra l'apparato decorativo di Valvasone (solo sulla parete sinistra) e quello rinvenuto nel palazzo Montereale a Pordenone, sotto il soffitto sopra l'elegante serie di travicelli dipinti in prospettiva, nella cornice a motivi geometrici bianchi su fondo rosso che delimita le specchiature marmoree anzi descritte.
Furlan I., Introduzione all'architettura di Santa Maria, in Il Duomo di Spilimbergo. 1284-1984, Spilimbergo 1985