La cassa, che un tempo era fornita di due ante che la chiudevano frontalmente, è di forma rettangolare ed è monocuspidata. Essa funge da custodia per il dipinto raffigurante la cosiddetta Madonna del cassonetto inserito entro una ricca cornice intagliata e dorata. La predella che funge da base per il dipinto è decorata da girali vegetali, su fondo marrone chiaro, e presenta un ovato centrale campito di verde, entro il quale è inserito lo stemma della famiglia Savorgnan sormontato da un cimiero. Nella parte superiore del fondo della cassa campeggia Dio Padre benedicente a mezza figura, in veste azzurra e manto grigio, che poggia la mano sinistra sul globo terracqueo ed è circondato da testine angeliche emergenti da nubi. Nello spessore interno dei fianchi girali vegetali si dispongono ai lati di due ovati centrali che ospitano due santi a figura intera: a sinistra, Sant’Urbano Papa in atto benedicente indossa un piviale rosso sopra la veste bianca, porta il triregno sul capo e sostiene la croce pontificale con la mano sinistra; a destra, Santa Caterina d’Alessandria, in abito bianco e manto azzurro, poggia il piede scalzo sulla ruota del martirio e regge un libro e una croce. Nello spessore interno della cuspide racemi vegetali su fondo giallo affiancano ovati contenenti le mezze figure di San Nicola di Bari, a sinistra, raffigurato in abiti vescovili nell’atto di sorregge un libro sul quale sono poggiate le tre palle d’oro, e di San Pietro, a destra, avvolto in un manto rosso con una chiave in mano. Sui fianchi esterni della cassa, riquadrati di grigio, trovano posto due medaglioni su fondo chiaro, entro i quali sono raffigurati, a sinistra, San Carlo Borromeo, in vesti cardinalizie, con libro in una mano e una piccola croce nell’altra, e, a destra, Sant’Antonio Abate, accompagnato sulla sinistra dal maialino, che sorregge la fiamma nella mano destra e sostiene con la sinistra un libro, il bacolo pastorale e la campanella.