Fornaci di calce, dipinto, De Cillia Enrico, XX

Quasi come in una quinta teatrale, De Cillia dispone gli edifici industriali nelle linee di fuga diagonali. Edifici industriali, magazzini, fornaci, strutture a imbuto, tutto quello che può servire in una fornace. Dipinto con cornice senza vetro.

Dalle prime opere segnate da un marcato arroccamento figurativo quasi temessero il rapporto con un più ampio contesto, De Cillia evolve il suo interesse verso un inquadratura sempre più aperta: dalle cave di Redipuglia al paesaggio carsico, che vive anche quando accostato analiticamente, il respiro di una natura epica, viva, solare. In Fornaci di Calce la pennellata si anima di vita propria, strato su strato costruisce l’immagine di paesaggi nudi ed essenziali, le cave, suo primo contatto con l’ambiente carsico. Alternando chiari e scuri, il soggetto inizia a dissolversi in una pura sequenza di terre e grigi, pietre, erba e terra, non è ancora esploso l’uso informale del colore caratteristica degli ultimi anni.