Sul Natisone, dipinto, Supan Vico, XX

dipinto con cornice

L'artista elaborò una serie di tele che hanno come soggetto il fiume Natisone, tanto da essere soprannominato dalla critica il "pittore del Natisone". Questo tema lo coinvolge dai primi anni Settanta fino alla metà degli anni Ottanta. Egli rappresenta le scarpate rocciose nelle quali le acque del fiume si incuneano, scegliendo particolari inquadrature che gli permettono di cogliere sia il blu del fiume che il profilo delle rocce, fino all'azzurro del cielo. Più che sul fiume egli si sofferma sulle crepe delle rocce, sulle loro forme corrose dalle acque, sulle ombre degli anfratti e sui molteplici grigi che si confrontano con la resa verdognola e cupa del fiume. Licio Damiani parla della "drammaticità delle quinte naturali entro le quali il fiume riluce" (introduzione al catalogo della mostra "Vico Supan", Udine, 1994). Il colore è steso a grumi, con brevi e veloci pennellate che rendono indistinti i particolari privilegiando un'espressione formale sintetica con la contrapposizione di zone cromatiche. Supan approfondì il tema del paesaggio in tutta la sua carriera artistica, ma mentre le vedute mediterranee sono rese attraverso una tavolozza di colori chiari e luminosi, le tele sul Natisone si presentano cupe e spoglie con frequenti ombreggiature scure, seppure con un medesimo ordinato impianto compositivo. L'artista è affascinato dalla maestosità del fiume, dalle sue acque scure in rapporto con le pareti grigie che vi si affacciano quasi a strapiombo. Supan oltre a prendere parte a diverse mostre collettive alla Galleria del Girasole, allestì in quella sede due personali nel dicembre del 1968 e nel 1978.