Paesaggio, dipinto, Rapuzzi Luigi detto Johannis, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
paesaggio
Autore
Cronologia
1941
Misure
cm - altezza 17, larghezza 20
Codice scheda
OA_51756
Collocazione
Treppo Ligosullo (UD), Treppo Carnico
Palazzo della biblioteca
Museo pinacoteca Enrico De Cillia
Iscrizioni

in alto a destra: L. R. Johannis 41

sul retro, su un'etichetta bianca applicata in basso a sinistra: Luigi Rapuzzi Johannis (Sacile, 1905 - Milano, 1968)/ Paesaggio 1941/ acquarello su carta, cm. 17 X 20/ in alto a destra "R. Johannes 41"

Avanza dallo sfondo dominato dalle montagne un torrente ai cui lati crescono alberi verdeggianti. Foglio dipinto di cui si vedono i bordi, con cornice e vetro.

La monografia curata da Mario Verdone riporta una frase di Tullio Crali relativa alla ricerca pittorica di Johannis. "Dopo di allora Rapuzzi non ha fatto più cose futuriste, perchè la sua vocazione pittorica lo portava verso altre posizioni più tradizionali anche se altrettanto, anzi ancora più, valide perchè più in sintonia col suo temperamento" (Verdone M., 1975, p.16). Crali si riferiva alla presenza di Rapuzzi alla Biennale del 1942 nel padiglione futurista dove esponeva "Aeroritratto simultaneo dell'aeropittore Crali" realizzato dopo un incontro con Crali a cui seguì uno con Marinetti. Rapuzzi infatti iniziò la sua attività pittorica aderendo alle proposte formali del futurismo, ma ampliò la sua ricerca espressiva già negli anni Trenta, spinto probabilmente anche dal contenuto politico che aveva l'arte futurista (Rapuzzi prenderà parte dal settembre del 1943 alla lotta partigiana). Nel 1946 fu poi uno dei firmatari del manifesto del Movimento per un'arte classica moderna. L'acquerello di Treppo, nato probabilmente come schizzo, è indice dell'interesse dell'artista verso una pittura figurativa dove sia evidente una chiarezza nell'impaginazione e nella definizione delle forme. Interesse, come è testimoniato da quest'opera, presente in concomitanza con le elaborazioni futuriste dove comunque fondamentale è lo studio cromatico. Prevalgono nella piccola opera i toni del verde e dell'azzurro il cui degradare definisce anche la profondità prospettica dietro le quinte delle montagne. La natura si ammanta di un senso di mistero e manifestazione di un'energia cosmica. Questi temi saranno elaborati soprattutto negli anni Sessanta con tele che la critica ha spesso definito "metafisiche" in cui paesaggi naturali, privi di figure umane, si caricano di silenzi.

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BIBLIOGRAFIA

Collezione museo, Dalla collezione al museo. Opere scelte dalla pinacoteca De Cillia di Treppo Carnico, Trieste 2002

Marra M., Pinacoteca E. De Cillia di Treppo Carnico. Guida alla lettura di un patrimonio d'arte visiva, Tolmezzo (UD) 2001

Pinacoteca Treppo, Pinacoteca di Treppo Carnico. Donazione del pittore Enrico De Cillia, Treppo Carnico (UD) 1997

Pinacoteca arte, Pinacoteca d'arte contemporanea di Treppo Carnico. Donazione De Cillia, Tolmezzo (UD) 1983

Menichini D., Pinacoteca. 50 opere di Artisti della Regione. Dono di Enrico De Cillia, Treppo Carnico (UD) 1975

Verdone M., Johannis, Udine 1975

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