Maternità, dipinto, Zecchinato Anna Maria, XX

Una donna seduta in un giardino tiene in grembo un neonato. Foglio dipinto con cornice e vetro.

La pittrice riprende la celebre iconografia della Madonna con bambino seduta sull'erba e la rilegge attraverso la poetica del neorealismo con cui ella si confronta all'inizio della sua attività artistica. La figura femminile stringe in grembo il bambino dormiente: ella lo sorveglia con lo sguardo e con il braccio sinistro gli regge il capo. La posa del suo corpo è instabile ma permette al bimbo di trovare una piacevole posizione in cui addormentarsi. La dimensione sproporzionata del piede nella sua nudità pare sottolineare la condizione semplice della donna. Un nitido segno scuro definisce le figure, nelle quali le macchie di colore rendono il volume delle forme. Il paesaggio è reso con pennellate veloci, dove gli elementi vegetali sono quasi casualmente disegnati sopra. Grazie alla ricca tavolozza il soggetto si fonde nel paesaggio diventando con esso un tutt'uno. Dal titolo traspare la volontà dell'artista di rendere l'intimo legame tra una madre e il proprio figlio e sottolineare nel gesto premuroso e d'affetto della donna la forza e l'importanza di tale legame naturale e profondo, indipendente da qualsiasi condizione materiale. L'opera è presente nella collezione della pinacoteca già dal 21 settembre 1975, data in cui tale istituzione venne inaugurata. Essa fa parte delle opere donate da Enrico De Cillia al suo Comune d'origine.