dipinto, Vivarini Bartolomeo, XV

Oggetto
dipinto
Soggetto
san Bernardino da Siena
Autore
Vivarini Bartolomeo (1430 ca./ post 1491) - cerchia
Cronologia
1452 post - 1459 ca.
Misure
altezza 57.5, larghezza 53
Codice scheda
OA_53365
Collocazione
Gemona del Friuli (UD)
Santuario di Sant'Antonio
Museo Renato Raffaelli
Iscrizioni

La tavoletta ritrae San Bernardino da Siena, uno dei Santi più cari all'Ordine dei Minori Osservanti. Il viso scarno, il mento aguzzo e gli occhi abbassati. Con la mano destra regge un libro e con la sinistra, un disco dorato sul quale si leggono, tra raggi serpentini e filiformi, “IHS” e le parole: “In nomine Iesu omne genu flectatur celestrum terrestrium et infernorum”.

Il culto San Bernardino da Siena (1380-1444), predicatore francescano, ebbe una immediata diffusione già subito dopo la sua morte tanto che esistono raffigurazioni pittoriche e scultore antecedenti alla sua canonizzazione avvenuta nel 1450. Fu il propugnatore della devozione al santo nome di Gesù attraverso il monogramma di Cristo IHS (Jesus Hominum Salvator, Gesù Salvatore degli uomini) circondato da raggi. Per questo venne accusato di culto superstizioso ma non gli mancò mai l'appoggio della Santa Sede. La tavola risulta decurtata e forse, in origine, mostrava il santo a figura intera. Attribuita dal Sennio al pittore senese Sano di Pietro, il dipinto successivamente entrò a far parte del catalogo di Alvise Vivarini (Musner). Santangelo, nel suo Inventario degli Oggetti d'arte, propose una più generica attribuzione alla scuola senese del XV secolo. Secondo Semi, invece, "questa figura di asceta apparterebbe a scuola marchigiana [...]" propendendo per "un artista fra Giovanni Boccati, fiorito tra il 1445-1480, e Gerolamo di Benvenuto attivo circa nello stesso tempo". La figura del santo predicatore va confrontata con quella dipinta nello scomparto centrale del polittico del convento di Sant’Eufemia ad Arbe frutto della collaborazione tra Antonio e Bartolomeo Vivarini e datato 1458 e riferita a Bartolomeo dal Pallucchini (anche la Vergine è stata data a Bartolomeo). Risulta pertanto accettabile un riferimento all'ambito di Bartolomeo Vivarini con una conveniente datazione entro il sesto decennio del XV secolo.

BIBLIOGRAFIA

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Semi F., L'arte in Istria, Pola 1937

Marle R. van, The development of the Italian Scholls of painting, The Hague 1936, XVIII

Santangelo A., Inventario degli oggetti d'arte d'Italia. 5. Provincia di Pola, Roma 1935

Musner G., Un "S. Barnardino" nel convento di S. Anna a Capodistria, in Rassegna d'arte, 1911, a. XI

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Pallucchini R., I Vivarini (Antonio, Bartolomeo, Alvise), Venezia 1962