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al centro, entro cartiglio: Palluza/ A Madame/ Madame Maria Ana/ Morro Neè Vanini/ Preseniz (...) a/ Scharvar/ en hongaria/ 1772
in alto a destra, entro cartiglio: ARMA VANINI
verso, in alto a sinistra: Sosolli 44./ Anno 1762
La donna è raffigurata frontalmente, a mezzo busto, con lo sguardo rivolto allo spettatore, al quale esibisce una missiva che reca nella mano destra, portata al petto. Essa veste un indumento marrone, foderato di pelliccia, sopra un abito bianco avorio, con corpetto attillato, desinente a punta, cucito alla gonna arricchiata, che presenta due tasche tagliate in verticale e profilate, come lo scollo, da una trina. Le ampie maniche, corte al gomito, sono ornate da due bordi sovrapposti. La donna ha il capo coperto da una cuffia con smerli dorati; porta oercchini a doppio cerchio, un cordone d'oro a sei giri al collo, un anello a castoni al mignolo e uno a corolla, con una pietra rettangolare al centro, all'anulare della mano destra. In alto a destra, sullo sfondo neutro, compare uno stemma gentilizio.
Nata nel 1728, Maria Anna era la terzogenita di Pietro Vanino di Naunina di Paluzza, e aveva sposato Leonardo di Domenico Moro il 15 giugno 1750 (cfr. Moro, 1993, p. 84; Moro, 1997, pp. 325-326): la sua età all'epoca del ritratto era di 44 anni, cifra che corrisponde a quella segnata dall'autore sul retro del dipinto (cfr. Moro, 1997, pp. 325-326). L'opera forma una coppia con il ritratto del marito, imprenditore tessile a Sarvar, in Ungheria, come attestano i biglietti esibiti dai due coniugi (cfr. Moro, 1997, pp. 325-326). Il loro abbigliamento rispecchia fogge importate da altri paesi (cfr. Ritratti di Carnia, 1990, p. 44).
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