dipinto, Noselli Silvestro, XVIII

Oggetto
dipinto
Soggetto
ritratto di donna: Maria Maddalena Sburlino Del Fabbro
Autore
Noselli Silvestro (1696/ 1777) - attr.
Cronologia
1760 ca. - 1777 ante
Misure
cm - altezza 85.5, larghezza 66.3
Codice scheda
OA_53399
Collocazione
Tolmezzo (UD)
Palazzo Campeis
Fondazione museo carnico delle arti popolari Michele Gortani
Iscrizioni

verso, in alto a sinistra: CICERI

verso, sul telaio: Del Frabbro

verso, sul telaio: Villa Santina

La donna è raffigurata a busto intero, rivolta di tre quarti verso sinistra; essa porta la mano destra al petto guardando dinanzi a sè mentre con la mano sinistra scosta l'abito dal fianco. La donna indossa una camicia bianca dall'ampia scollatura, rifinita al collo e alle maniche da una trina increspata, che si scorge sotto la pettorina marrone, bordata da un gallone dorato, e il giubbino nero, dalle maniche staccate, orlato da nastri e fiocchi rossi. La gonna, arricciata, di colore scuro, è protetta da un grambiule a fiori su fondo avorio annodato in vita da un nastro rosso. L'abito si completa con un fazzoletto da spalle verde, bordato di rosso, portato con le punte inserite nel giubbino. Un fiore rosso appuntato sopra un fiocco nero ne orna l'acconciatura; la donna indossa orecchini d'oro, una collana d'oro a sei fili dalla quale pende un ciondolo ornato da pietre rosse e perle e due anelli, uno con pietra centrale e corolla di perle e l'altro con un castone centrale circolare.

Attribuito a Silvestro Noselli da Luigi Ciceri (1978, p. 96), il dipinto raffigura Maria Maddalena Sburlino, moglie di Ortensio Del Fabbro di Villa Santina, rimasta vedova nel 1785 ed erede dei beni del marito fino alla morte, avvenuta dieci anni dopo (cfr. Pugnetti, 2006, pp. 347-349). Il dipinto forma una coppia con quello del marito, anch'esso già in collezione Ciceri ed ora al Museo carnico (inv. n. 3922, cfr. OA 53398 - NCTN 00154808). Nel ritratto la donna indossa "indumenti che per la preziosità delle stoffe e per la rilevanza dei dettagli sartoriali denotano l'appartenenza alla moda colta" (cfr. Ritratti di Carnia, 1990, p. 32). L'acconciatura, in particolare, con un fiore e un fiocco fissati tra i capelli con spadini d'argento, rimanda alla metà del secolo, mentre le maniche staccate, assai in voga nei primi decenni del Settecento, secondo i documenti, dai quali sono assenti tra gli anni venti e gli anni ottanta, verranno progressivamente soppiantate dalla giacca o "camisiola" (cfr. Ritratti di Carnia, 1990, p. 32).

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BIBLIOGRAFIA

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Pugnetti G., Piccoli maestri, tra Settecento ed Ottocento, tra Enemonzo e Raveo, in Enemonç Preon Raviei Socleif, Udine 2005, LXXXII congresso

Nicoloso Ciceri A., Luigi Ciceri per il Museo della Carnia, in L'arte popolare in Carnia. Il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari, Udine 2000

Bucco G., Ornamenti preziosi per le "brune carnielle" del Museo Gortani, in Tumieç, Udine 1998

Ciceri A./ Cantarutti L., A fianco di Michele Gortani, per il museo carnico, in Tumieç, Udine 1998, 75° congresso

Ritratti Carnia, Ritratti di Carnia tra '600 e '800. Costumi e tessuti nella tradizione, Udine 1990

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Ragghianti C.L., Goldoni in Carnia, in Critica d'arte, Modena 1989, a. LIV, n. 19

Ciceri L., Ritrattisti friulani, in Sot la Nape, Udine 1978, a. XXX, n.3-4

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