dipinto, ambito carnico, XVIII/ XIX

Il ritratto del religioso è campito entro un ovale. L'uomo è raffigurato a busto intero, presso un tavolo, rivolto verso sinistra, con il capo atteggiato dalla parte opposta e lo sguardo diretto a colui che guarda. L'uomo appoggia il dorso della mano sinistra sul fianco, mentre il braccio destro è posato al tavolo, con la mano aperta a indicare sè medesimo. Egli veste una camicia bianca dal colletto alto, che lambisce il volto, chiusa da una grande cravatta nera annodata al collo, che si intravede sotto il gilet e la giacca nera, dall'ampio bavero. L'uomo ha il capo coperto da una cuffia nera che lascia intravedere ciocche di capelli castani sulla fronte e sulle tempie. Sul tavolo giace un cartiglio iscritto, un calamaio provvisto di una penna d'oca e dei libri.

Di sapore ancora settecentesco, ma di modesta fattura, il dipinto si assesta cronologicamente nel momento della "fine dell'economia nel territorio montano", quando "le gravose tassazioni napoleoniche e austriache, la spaventosa crisi economica, la perdita di riferimento con la vicina capitale, ridotta a centro di provincia, segnerà una netta involuzione nella qualità artistica e anche dunque ritrattistica al di là di rari casi" (Ganzer, 1990, p. 18).