Il santo è raffigurato a mezza figura. Trattiene con la mano sinistra il giglio e il rosario mentre il braccio destro poggia su un tavolino sul quale trova spazio un libro aperto.
Il dipinto non è citato nelle fonti. I movimenti bloccati e la pennellata piuttosto sommaria rimandano ad un maestro di periferia attento all'esperienza della pittura veneta. La tela, raffigurante presumibilmente San Filippo Neri, va posta in relazione con quella raffigurante San Francesco di Paola (cfr. scheda OA 53447) per le dimensioni, il formato ovale e la cornice. A loro volta le due tele ovali gemonesi sono collegabili alle due opere, di analoghe dimensioni e racchiuse in cornici ovali molto simili, conservate nel Museo Civico di Parenzo. La datazione al sec. XVIII dei due dipinti parentini, raffiguranti "San Matteo evangelista" e "Ritratto di signora", permette di anticipare all'ultimo quarto del Settecento la datazione delle tele gemonesi proposta da L'Occaso (L'Occaso 2005).
Algeri G./ L'Occaso S., Le opere d'arte della chiesa di Sant'Anna di Capodistria, in Histria. Opere d'arte restaurate da Paolo Veneziano a Tiepolo, Milano 2005
Bralić V./ Kudiš Burić N., Istria pittorica. Dipinti dal XV al XVIII secolo. Diocesi Parenzo-Pola, Rovigno/ Trieste 2005
Pasian A., Schede, in Istria città maggiori. Capodistria, parenzo, Pirano, Pola. Opere d'arte dal Medioevo all'Ottocento, Mariano del Friuli/ Trieste 2001
Santangelo A., Inventario degli oggetti d'arte d'Italia. 5. Provincia di Pola, Roma 1935