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in basso a destra: GBarison - IX - 1919
La figura intera della regina Elena è rappresentata all'interno di un palazzo di cui si intravedono la base di una colonna e degli scalini. Particolari dell'arredo sono la sedia e il tappeto dall'angolo piegato che dà all'insieme un tono meno ufficiale. In alto a destra lo stemma dei Savoia con la corona reale. Il dipinto si presenta con una cornice lignea regolare: probabilmente posteriore rispetto alla realizzazione dell'opera.
Il ritratto della regina Elena è da avvicinare a quello del re, di cui è sposa, Vittorio Emanuele III. Le due grandi tele andavano a sostituire nel salone d'onore quelle di Francesco Giuseppe e della consorte Elisabetta di Baviera. Barison infatti ritrae i regnanti dell'epoca pochi mesi dopo l'annessione di Trieste al Regno d'Italia alla fine della Prima guerra mondiale. Il pittore era, nei primi del Novecento, uno dei principali ritrattisti della borghesia e aristocrazia cittadina. Aveva studiato all'Accademia di Vienna tra il 1872 e il 1874 e si era specializzato nella pittura di storia. La sua formazione era continuata a Roma. Si era in seguito trasferito a Venezia, dove era rimasto fino al 1887 dipingendo per lo più scene di genere, per poi rientrare nella città natale. I suoi ritratti appaiono sobri e composti con una attenzione ai particolari che descrivono la scena e caratterizzano il soggetto per provenienza e ambito sociale. La regina ha una veste chiara come i gioielli della corona, le perle e il ventaglio: emerge l'attenzione a trasmettere la materia preziosa degli oggetti, la pesantezza delle vesti e il gusto dei dettagli. L'espressione della regina, quasi colta di sorpresa, manifesta la personalità semplice e schiva che la contraddistinse.
Resciniti L., Le opere d'arte nel Palazzo, in Il Palazzo della Giunta regionale a Trieste, Trieste 1999
Tiddia A., Borghesia in posa fra '800 e '900. Scomparini, Barison, Rietti. Una rivisitazione attuale, in Arte in Friuli Arte a Trieste, 2009, n. 28