Omaggio a Giovanni Pisano, dipinto, Ayrton Michael, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
natura morta
Autore
Ayrton Michael (1921/ 1975)
Cronologia
1948
Misure
cm - altezza 34.5, larghezza 44.5
Codice scheda
OA_125042
Collocazione
Udine (UD)
Casa Cavazzini
Casa Cavazzini Museo d'Arte Moderna e Contemporanea
Iscrizioni

in alto a sinistra: MICHAEL AYRTON XLVIII

angolo inferiore destro, in diagonale: GIOV/ PIS

La tela è firmata in alto a sinistra da Michael Ayrton e datata in numeri romani "48", che sta per 1948. Ayrton fu un interessante e poliedrico artista britannico che si dedicò alla pittura, alla scultura, alla scenografia e alla grafica, oltre ad essere attivo in qualità di critico d'arte e giornalista. Il dipinto è un omaggio al famoso scultore gotico Giovanni Pisano, al quale l'artista avrebbe dedicato una monografia dal titolo "Giovanni Pisano sculptor", edita nel 1969 a Londra (Thames & Hudson Ltd), New York (Weybright and Talley), Parigi (Editions Braun) e nel 1970 a Frankfurt am Main (G. B. Fischer) e arricchita da una prefazione di Henry Moore. Come ha giustamente sottolineato il Bergamini (1998), il finto disegno in grisaille fermato con puntine da disegno sul pannello dello sfondo è una riproduzione del volto della Madonna con il Bambino, un tempo posta sul portale maggiore del Battistero di Pisa ed oggi conservata nel Museo dell'Opera del Duomo di quella città. Un altro riferimento al grande scultore è presente nel libro posto nell'angolo inferiore destro della composizione, di cui è visibile solo una parte con la scritta tronca "GIOV/ PIS" in copertina. Al centro un bicchiere con alcune rose, e accanto quello che sembra essere un cranio di coniglio, riconoscibile dalla forma allungata e dai lunghi denti aguzzi e ricurvi posti sul davanti (Bergamini invece lo considera una conchiglia). L'opera è caratterizzata da tonalità chiare, glaciali, che concorrono a dare la sensazione che gli oggetti siano come "bloccati" in una dimensione senza tempo. La pennellata è densa e a tacche di sapore postcubista, mentre l'aurea surreale che permea il quadro è derivata con tutta probabilità dall'influsso dell'opera di Graham Vivian Sutherland.

Leggi tutto

BIBLIOGRAFIA

Bergamini G./ Reale I., La Collezione Astaldi Capolavori italiani del Novecento, Milano 1998

Bentivoglio M., La Collezione Astaldi, Roma 1971