in basso a destra: M. CAMPIGLI 28
Il dipinto, firmato dall'artista e datato 1928, è un'opera giovanile, caratterizzata dai colori schiariti della terracotta, uniti a toni grigio perlacei che le conferiscono la patina del tempo. Nell'opera è evidente il superamento della lezione cubista in favore di una espressività fortemente influenzata dall'antica arte egizia ed etrusca, che sarà d'ora in poi la cifra stilistica caratterizzante la produzione di Campigli. La figura femminile è improntata ad una rigida frontalità, lo sfondo chiaro e la netta linea che la profila annullano qualsiasi accenno di profondità spaziale.
Massimo Campigli, Massimo Campigli Mediterraneità und Moderne Mediterraneità e Modernità, Milano 2003
Massimo Campigli, Massimo Campigli, 1895-1971 Essere altrove, essere altrimenti, Milano 2001
Bergamini G./ Reale I., La Collezione Astaldi Capolavori italiani del Novecento, Milano 1998
Mantura B./ Rosazza Ferraris P., Massimo Campigli, Milano 1994
Bentivoglio M., La Collezione Astaldi, Roma 1971