in basso a sinistra: C. CARRA' 939
Il dipinto, firmato dall'artista e datato 1939, mostra una composizione caratterizzata da pochi elementi spogli ed essenziali, costruiti su una realtà idealizzata in senso geometrico e scanditi in un calibrato rapporto compositivo, che conferiscono una solidità di impianto a questo Paesaggio marino, che è memore dell'astratta solitudine metafisica e dell'arcaica severità degli schemi giotteschi. Le tonalità di colore tenute basse sono percorse da una soffusa luminosità. L'artista replicò la composizione in un dipinto di collezione privata, anch'esso del 1939. I paesaggi veneziani sono frequenti nella pittura di Carrà lungo gli anni Trenta e Quaranta, e costituiscono un vero e proprio filone tematico, nel quale l'artista fissa una sua particolare iconografia di Venezia, attraverso alcuni elementi, quali campanili, bricole, rive che, più delle principali emergenze architettoniche caratteristiche di Venezia, alludono all'immagine senza tempo della città lagunare.
Venezia '900, Venezia '900 da Boccioni a Vedova, Venezia 2006
Bergamini G./ Reale I., La Collezione Astaldi Capolavori italiani del Novecento, Milano 1998
Bergamini G., Da de Chirico a Morandi Capolavori del Novecento dalla collezione Astaldi e dalla Galleria d'arte Moderna di Udine, Milano 1994
Bentivoglio M., La Collezione Astaldi, Roma 1971
Nebbia U., La pittura del Novecento, Milano 1946