Gladiatori, dipinto, De Chirico Giorgio, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
gladiatori davanti a una statua
Autore
De Chirico Giorgio (1888/ 1978)
Cronologia
1931 ca. - 1932 ca.
Misure
cm - altezza 81.2, larghezza 65
Codice scheda
OA_125116
Collocazione
Udine (UD)
Casa Cavazzini
Casa Cavazzini Museo d'Arte Moderna e Contemporanea
Iscrizioni

in diagonale nell'angolo superiore destro: G. de Chirico

Il quadro raffigura due lottatori nudi, uno dei quali, mascherato da un elmo, è a terra e sta per essere colpito dall'altro che lo afferra per un braccio, mentre con l'altra mano brandisce un pugnale. Dietro a loro una statua panneggiata è la personificazione del giudice che impassibile osserva il duello. Immobile, impassibile, privo di colore, contrasta con il dramma in atto e sembra voler rappresentare l'impassibilità e l'indifferenza del tempo davanti alle azioni degli uomini, l’inutilità della loro lotta per la vita.

Ignorato a lungo dalla critica, il tema dei "Gladiatori", affrontato per la prima volta nel 1982 da Maurizio Fagiolo dell’Arco, rappresenta invece “uno dei più ricchi di significato e densi di implicazioni di tutta la sua pittura”. Si sviluppa in due fasi: la prima, che va dal 1927 al 1929, si articola in una sessantina di dipinti eseguiti a Parigi, dove de Chirico si era trasferito nel 1925; alla seconda, compresa tra il 1930 e il 1933, appartengono circa quindici opere che rappresentano varianti o repliche eseguite soprattutto per l’Italia, giacchè l’artista, anche per ovviare alla crisi del mercato francese, in questo periodo si riavvicinò ai galleristi e ai collezionisti italiani. L’opera di collezione Astaldi ora a Udine si colloca in questo secondo gruppo e, a sua volta, fa parte di un piccolo nucleo di quattro varianti della composizione che de Chirico aveva proposto col titolo "Gladiateurs et arbitre" nel 1927, pubblicata poco dopo nella monografia di Waldemar George (Parigi, 1928). Una delle quattro versioni, di dimensioni leggermente più grandi, si trova al Museo Revoltella di Trieste (inv. 2309, cfr. Museo Revoltella Trieste, 2004): mostra una composizione pressoché identica a quella della tela di Udine ed è databile nello stesso torno di tempo, al 1932 circa.

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BIBLIOGRAFIA

Calvesi M./ Ginsborg P., Novecento Arte e storia in Italia, Milano 2000

Bergamini G./ Reale I., La Collezione Astaldi Capolavori italiani del Novecento, Milano 1998

Bergamini G., Da de Chirico a Morandi Capolavori del Novecento dalla collezione Astaldi e dalla Galleria d'arte Moderna di Udine, Milano 1994

Bentivoglio M., La Collezione Astaldi, Roma 1971

Museo Revoltella Trieste, Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004

Sgarbi V., Giorgio de Chirico dalla Metafisica alla “Metafisica” opere 1909-1973, Venezia 2002

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