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angolo inferiore destro: G. de Chirico
Il dipinto raffigura due cavalli accostati con le criniere al vento e le ampie e lunghe code, che si muovono lungo la riva del mare, con accanto un frammento di fusto di colonna antica scanalata e sullo sfondo, sulla sommità della collina, un tempio antico.
De Chirico scoprì la libertà dinamica delle forme nel tema dei cavalli, simbolo di forza e passionalità dionisiaca, posti spesso sullo sfondo del Mare Egeo, con in lontananza templi classici e in primo piano frammenti di colonne, elementi che rimandano alla Grecia classica e ai suoi miti. Il tema fu sviluppato a Parigi tra il 1926 e il 1930 in una cinquantina circa di varianti, che colgono l'animale in vari atteggiamenti, al trotto, al galoppo, impennato e così via. La tela di Udine può essere collegata a Cavalli in riva la mare del 1930, di collezione P.D.M. (citato in Bergamini Reale 1998), mentre una composizione assai simile si ritrova ancora nel dipinto Cavalli antichi di collezione privata, databile al 1958 (cfr. Alberton Pegoraro 2010).
Bergamini G./ Reale I., La Collezione Astaldi Capolavori italiani del Novecento, Milano 1998
Bergamini G., Da de Chirico a Morandi Capolavori del Novecento dalla collezione Astaldi e dalla Galleria d'arte Moderna di Udine, Milano 1994
Bentivoglio M., La Collezione Astaldi, Roma 1971
Alberton R./ Pegoraro S., Giorgio De Chirico Un maestoso silenzio, Cinisello Balsamo (MI) 2010