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in basso a destra: A. Martini
L'opera raffigura un ritratto maschile a mezzo busto frontale, con il capo coperto da un cappello e il volto nascosto da una folta barba, che occupa gran parte della tela e si staglia su un paesaggio dai toni cupi e terrosi, che improntano tutta la composizione.
Il dipinto è firmato in basso a destra dall'artista ed è databile secondo Nico Stringa (1989) al 1945, datazione poi confermata in Bergamini - Reale (1998). L'artista focalizza l'attenzione sullo sguardo pungente dell'effigiato, indagato con una notevole capacità di introspezione psicologica che evoca i ritratti di Van Gogh, e usa una pennellata tagliente e cruda, a tacche, che ricorda la tecnica prettamente martiniana dell'incisione su lastra di argilla.
Bergamini G./ Reale I., La Collezione Astaldi Capolavori italiani del Novecento, Milano 1998
Bergamini G., Da de Chirico a Morandi Capolavori del Novecento dalla collezione Astaldi e dalla Galleria d'arte Moderna di Udine, Milano 1994
Stringa N., Arturo Martini Opere degli anni Quaranta, Milano 1989
Bentivoglio M., La Collezione Astaldi, Roma 1971