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in basso a sinistra: A. Martini
Il dipinto è firmato in basso a sinistra dall'artista ed è databile secondo Nico Stringa (1989) al 1941, datazione poi confermata in Bergamini - Reale (1998). Nella produzione del Martini tra il 1938 e il 1944 non sono infrequenti rilievi di piccolo formato in bronzo o in marmo, aventi come soggetto il toro, la vacca, la mungitura: cito come esempio due opere pubblicate da Mazzotti nel 1967, il bronzo La vacca del 1943-1944, segnalato in collezione Tagliasacchi a Vado Ligure e il bassorilievo bronzeo La mucca (1944), menzionato in collezione Toso a Venezia (cfr. Mazzotti 1967). L'artista tratta gli stessi temi anche in pittura, come attesta il quadro di Udine. Le figure robuste sono caratterizzate da una geometrizzazione delle forme, che ricorda la pittura di Sironi ed è memore del cubismo picassiano, e sembrano quasi scolpite, sbozzate con la sgorbia. La forza dello scultore perciò è ben presente nell'opera in esame, impaginata su semplici piani, delineati da larghe campiture di colore steso con una pennellata spessa e costruttiva.
Bergamini G./ Reale I., La Collezione Astaldi Capolavori italiani del Novecento, Milano 1998
Stringa N., Arturo Martini Opere degli anni Quaranta, Milano 1989
Bentivoglio M., La Collezione Astaldi, Roma 1971
Mazzotti G., Arturo Martini, Treviso 1967