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L'opera appartiene all'Associazione Italia Nostra Onlus ed è in deposito presso il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Casa Cavazzini. E' una scultura bronzea, raffigurante un nudo femminile, dall'enigmatico titolo di Sorpresa. Perocco (1966) pensa che raffiguri una Diana, mentre nel catalogo della mostra di Matera del 1989 si avanza l'ipotesi che possa essere un'atleta di una staffetta, che stringe nella mano destra un cilindro, che potrebbe essere il testimone. Certamente la posizione corretta della statua è in verticale, come è illustrata nel catalogo della mostra di Matera, ma per ragioni di precario equilibrio nel Museo di Casa Cavazzini è esposta in orizzontale, adagiata su di un supporto. Nel catalogo della mostra di Matera del 1989 si avanza l'ipotesi che la figura derivi dalla Morte di Tersicore del monumento di Irina Lucacevic nel Cimitero Monumentale di Milano. La statua è improntata ad una fine politezza delle forme, chiaro esempio dell'amore per la classicità presente nell'opera di Martini. Bergamini (1998) la collega idealmente alla Pisana (1930) del Museo Civico di treviso, la celebre scultura dell'artista, emblematica della sua opera.
Bergamini G./ Reale I., La Collezione Astaldi Capolavori italiani del Novecento, Milano 1998
Appella G./ Quesada M., Arturo Martini da "Valori Plastici" agli anni estremi, Roma 1989
Bentivoglio M., La Collezione Astaldi, Roma 1971
Mazzotti G., Arturo Martini, Treviso 1967
Perocco G., Arturo Martini Catalogo delle sculture e delle ceramiche, Treviso 1966