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in basso a destra: XVIII/ GF USELLINI
Il dipinto è firmato dall'artista e datato al XVIII anno dell'era fascista, che corrisponde al 1940, anno in cui fu esposto alla XXII Biennale di Venezia, all'interno di una Personale dedicata all'artista. L'opera di Udine è indicativa dello stile di Usellini che a partire dagli anni Trenta sviluppò un'originale maniera primitiveggiante e "metafisica", in cui la minuzia descrittiva e la nitidezza formale attinte dai pittori toscani del Quattrocento si accompagnano al gusto della narrazione e dell'aneddoto risolti in una vena fantastica. La tavola, caratterizzata da una notevole levigatezza formale, illustra un episodio che desta meraviglia, la cattura di una sirena. La composizione è sviluppata in verticale e la scena è ambientata in primo piano, sullo sfondo di quello che potrebbe essere un palazzo veneziano che si affaccia su di un canale. Insita nel gesto di saluto rivolto all'osservatore da parte della sirena che sta per essere trascinata via è una nota di divertita ironia, che impronta il dipinto, bell'esempio della produzione più sottilmente metafisica dell'artista.
Bergamini G./ Reale I., La Collezione Astaldi Capolavori italiani del Novecento, Milano 1998
Pontiggia E., Gianfilippo Usellini Favola simbolo allegoria, Roma 1991
Scheiwiller V./ Boccardi S., Gianfilippo Usellini, Milano 1977
Bentivoglio M., La Collezione Astaldi, Roma 1971
XXII Esposizione biennale, XXII Esposizione biennale internazionale d'arte, Venezia 1940