Ritratto di musico, dipinto, Rietti Arturo, XIX

Oggetto
dipinto
Soggetto
ritratto d'uomo: Ignacy Jan Paderewski
Autore
Rietti Arturo (1863/ 1943) - ambito
Cronologia
1890 - 1899
Misure
cm - altezza 24, larghezza 19
Codice scheda
OA_125391
Collocazione
Trieste (TS)
Sede del Dipartimento studi umanistici
smaTs. Archivio degli scrittori e della cultura regionale. Legato de Ferra

Ritratto del pianista, compositore, politico e diplomatico polacco Ignacy Jan Paderewski (1860-1941), raffigurato a mezzo busto con il volto in leggero tre quarti.

Il dipinto è stato accolto nelle collezioni dell’Ateneo grazie a un legato di Giampaolo de Ferra, professore Emerito e Rettore dell’Università triestina dal 1972 al 1981. Perfezionata nel 2016, la donazione ha fatto arrivare al sistema museale altri cinque dipinti di importanti artisti triestini, donati insieme all’opera in esame.
In un bigliettino applicato sul verso della tavola in grafia ottocentesca si legge: «Ritratto di Pederewsky musico di Tranquillo Cremona», e ancora, direttamente sul verso della tavola e con due grafie diverse si legge «Ritratto di Pederewsky musico/ di Tranquillo Cremona» e «XII. 1940 E.S./ A. XIX E.F.». Con l’attribuzione al pittore lombardo il piccolo dipinto è giunto nella collezione De Ferra. Va però notato come, prima ancora che i dati stilistici, siano gli estremi biografici di Cremona ad essere del tutto incompatibili con la rappresentazione dell’effigiato: il celebre musicista e compositore polacco era infatti nato nel 1860, e si spegnerà nel 1941. Tranquillo Cremona, protagonista assoluto del movimento della Scapigliatura lombarda, era invece nato nel 1837, e morirà prematuramente nel 1878.
Vista l’età presunta di almeno trent’anni dell’effigiato, che rappresenta senza dubbio Pederewsky come è facilmente riscontrabile dai moltissimi suoi ritratti esistenti, pittorici e fotografici, è impossibile che Cremona possa aver eseguito il dipinto in esame e le indicazioni presenti sul verso dell’opera sono pertanto senza fondamento e frutto di una manipolazione del mercato antiquario. In questo senso si spiega anche il particolare supporto dell’opera: la tela incollata sulla tavoletta pare infatti tagliata in modo irregolare e applicata in modo tutt’altro che perfetto.
Partendo da questi presupposti resta quindi da individuare un possibile autore per la tela della collezione De Ferra: l’attribuzione a Cremona non è campata in aria, della particolare scrittura pittorica della Scapigliatura rimangono la pennellata sfrangiata ed evocativa e il ‘non finito’ degli elementi accessori: tutti elementi stilistici che si ritrovano nella pittura di Arturo Rietti. Assegnare però l’opera direttamente al maestro triestino pone alcuni problemi: la stesura, pur attenta e gradevole, non ha la qualità rigorosa della migliore pittura di Rietti, a meno di non considerare alcuni passaggi intorno agli occhi e al naso come non del tutto portati a termine. L’autore potrà quindi essere individuato tra i molti seguaci e imitatori del pittore triestino.

BIBLIOGRAFIA

De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024