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Il soggetto, ritratto frontalmente a mezza figura, è contraddistinto da un abbigliamento di grande eleganza e tiene in mano una tabacchiera.
La famiglia dei Gentilomo, appartenente alla comunita ebraica triestina, era esponente della borghesia mercantile della citta nell'Ottocento. Il soggetto del ritratto potrebbe essere Angelo, Girolamo o Oscar Gentilomo, tutti e tre facenti parte nel periodo che va all'incirca dal 1888 al 1913, della Società Filarmonico-Drammatica di Trieste di orientamento irredentista soprattutto a cavallo tra 1800 e 1900, alla quale risultava iscritta una buona parte dell'elite economica ebraica triestina. Nel caso si tratti di Angelo va ricordato che quest'ultimo, negoziante di Trieste, assieme alla consorte Marianna Formiggini-Gentilomo, ha lasciato, secondo disposizione testamentaria risalente al 1854, il suo patrimonio per la fondazione della Pia casa Gentilomo per Invalidi Israeliti situata al n. 29 di via di Cologna (Archivio CMT Documentazione Società Filarmonico-Drammatica, Elenco soci, Anno Sociale 59, 1888-1889 - LXXXIII Anno Sociale 1912-1913). Il soggetto è il marito della donna del ritratto CMSA inv. 13/2819.
Quinzi A., Giuseppe Tominz, Trieste 2011, 13
Shalom Trieste, Shalom Trieste: gli itinerari dell’ebraismo, Trieste 1998
Ruaro Loseri L., Ritratti a Trieste, Roma 1993
primo '800, Il primo '800 italiano. La pittura tra passato e futuro, Milano 1992
Pia casa, Pia casa d'Invalidi Israeliti di fondazione Gentilomo, in Il Corriere Israelitico, Trieste 1870, a. 9